Le prospettive di mercato dopo la notte elettorale

Un dirigente Allianz ha parlato della volatilità come variabile razionale del mercato azionario, della paura del Covid e delle trattative per gli stimoli

Le prospettive di mercato dopo la notte elettorale
2' di lettura

L’esito delle elezioni presidenziali USA del 2020 resta incerto, ma gli investitori potrebbero comunque riuscire a tirare un sospiro di sollievo.

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La volatilità è razionale: se la volatilità colpisce il mercato azionario, questa dovrebbe essere considerata una “configurazione razionale”, ha dichiarato al programma ‘Squawk Box’ della CNBC Mohamed El-Erian, consigliere economico capo di Allianz.

Il fatto che, in vista dell’apertura di mercato di mercoledì, l’indice Dow Jones fosse in calo ma il Nasdaq fosse notevolmente in rialzo è coerente con tre realtà presenti sul terreno, ha affermato El-Erian. Ecco quali:

  • Basse aspettative per un grande pacchetto di misure fiscali o di stimolo;
  • La Federal Reserve dovrà intervenire per prevenire “esiti negativi”;
  • I titoli che beneficiano dalle misure di isolamento in casa continueranno a trarre vantaggio dalla pandemia di COVID-19.

Un aspetto ancora più rilevante è che la pandemia di coronavirus continua a rappresentare un fattore di rischio per l’interruzione delle attività economiche, con diversi stati USA che adotteranno misure diverse per contenere la diffusione del virus.

“Scommetteremo su questo Paese da dividendi non solo a Washington ma anche tra i vari stati USA, e questo accadrà prima di tutto sul fronte del COVID”, ha detto El-Erian.

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Casa Bianca a Biden, Senato ai Repubblicani: se l’ex vicepresidente Joe Biden conquistasse la Casa Bianca ma i Repubblicani mantenessero il controllo del Senato, verrebbe cancellato un “grande rischio al ribasso”, ha dichiarato alla CNBC James Pethokoukis, analista politico dell’American Enterprise Institute.

In questo scenario, la proposta dei Democratici di aumentare le imposte societarie sarebbe “fuori discussione”, ha affermato Pethokoukis; oltre all’assenza di nuove tasse, i cittadini degli Stati Uniti potrebbero assistere ad una qualche forma di nuovo stimolo fiscale.

Ma, in fin dei conti, i cittadini statunitensi in difficoltà sono più preoccupati di affrontare la loro situazione individuale, ha dichiarato alla CNBC Tiffany McGhee, amministratore delegato di Momentum Advisors: questo aspetto è particolarmente vero per coloro i quali dovranno affrontare la fine delle moratorie sui pagamenti dei mutui e sulle proprietà in affitto a partire dal 1° gennaio.

“Penso che sia questo ciò a cui le persone pensano davvero”, ha concluso McGhee.