Mercoledì gli Stati Uniti sono diventati la prima nazione ad essersi ritirata dall’accordo sul clima di Parigi.
L’accordo di Parigi è un accordo delle Nazioni Unite, risalente al 2015, volto a ridurre le emissioni di gas serra con 196 paesi firmatari.
Cosa è successo: nel giugno del 2017 il presidente Donald Trump aveva annunciato la sua intenzione di ritirarsi dall’accordo: in base ai regolamenti delle Nazioni Unite, la decisione è entrata in vigore mercoledì, il giorno dopo le elezioni presidenziali statunitensi.
Alla data di mercoledì, l’esito delle elezioni resta poco chiaro, man mano che il conteggio delle schede prosegue a seguito di un’ondata di voti a distanza espressi durante la pandemia di coronavirus.
Perché è importante: il cambiamento climatico resta una delle maggiori sfide globali; questo è stato un altro anno di condizioni meteorologiche estreme e si sono verificate catastrofi naturali in tutto il mondo.
Dagli incendi boschivi in Australia alle inondazioni nel Regno Unito, la catastrofe climatica è un problema enorme, che spinge gli investimenti sostenibili in prima linea.
Gli Stati Uniti hanno la possibilità di aderire nuovamente all’accordo di Parigi se un futuro presidente decidesse di volerlo fare.