USA: I PM potranno indagare su accuse di frode elettorale

Il procuratore generale William Barr ha dato il via libera; in risposta, un importante funzionario del Dipartimento di Giustizia si è dimesso

USA: I PM potranno indagare su accuse di frode elettorale
2' di lettura

William Barr, procuratore generale degli Stati Uniti nominato dal presidente Donald Trump, ha autorizzato i pubblici ministeri federali a indagare su “accuse sostanziali di irregolarità nel voto e nel conteggio dei voti” attraverso una nota diffusa lunedì ai pubblici ministeri di tutto il Paese.

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Cosa è successo: Trump si è rifiutato di ammettere la sconfitta contro il presidente eletto Joe Biden, premendo piuttosto per azioni legali e riconteggi sulla base di accuse di frode elettorale. 

Il promemoria arriva alcune ore dopo che Barr ha incontrato il leader della maggioranza al Senato, Mitch McConnell, (senatore Repubblicano per lo stato del Kentucky), il quale ha affermato che Trump ha tutto il diritto di esaminare le accuse di irregolarità nelle elezioni.

“Vi autorizzo a perseguire accuse sostanziali di irregolarità nel voto e nel conteggio dei voti prima della certificazione delle elezioni nelle vostre giurisdizioni, come ho già fatto io in casi specifici”, ha scritto Barr nel memorandum.

Inoltre, secondo il procuratore generale, la decisione non dovrebbe suggerire che il Dipartimento sia giunto alla conclusione che i risultati delle elezioni siano stati influenzati da irregolarità a livello elettorale.

In passato, il Dipartimento di Giustizia ha aspettato che i risultati delle elezioni fossero certificati prima di avviare tali indagini, come osservato dal Financial Times, ma la nota di Barr indica che ha già autorizzato alcune indagini relative alle elezioni presidenziali. Il consulente legale della campagna di Joe Biden, Bob Bauer, ha definito la mossa infelice, affermando che la nota di Barr servirà soltanto ad alimentare “affermazioni speciose, speculative, fantasiose o inverosimili”. Bauer ha aggiunto che la democrazia statunitense è più forte di qualsiasi cinico schema politico di parte.

Trump ha twittato sulla pubblicazione della nota di Barr, ma non ha commentato.

Perché è importante: la nota di Barr ha provocato le dimissioni di Richard Pilger, direttore della sezione crimini elettorali del Dipartimento di Giustizia USA.  

Pilger, in un promemoria ai suoi colleghi, ha detto che le sue dimissioni sono legate alla nota di Barr, come riporta NBC News; sebbene Pilger si sia dimesso da direttore della sezione, rimarrà comunque al Dipartimento di Giustizia pur non ricoprendo un ruolo di supervisione, secondo il FT.

Sempre secondo il Times, finora i tribunali hanno respinto le azioni legali di Trump per mancanza di prove; il contenzioso in corso ha bloccato il processo di transizione verso un passaggio regolare dei poteri a gennaio. 

Immagine cortesemente fornita da Wikimedia