Il colosso tech Oracle Corporation (NYSE:ORCL) intende assumere un ruolo di leadership nel programma di vaccinazione contro il COVID-19 fornendo una tecnologia che mostri in tempo reale i progressi nell’iniziativa, come affermato dalla società tramite un comunicato stampa.
Cosa è successo: all’inizio di quest’anno, Oracle ha progettato e lanciato negli Stati Uniti un database elettronico nazionale di cartelle cliniche (EHR) ed altre applicazioni progettate per raccogliere e analizzare i dati sul COVID-19.
Ora che il pubblico ha accesso ad almeno un vaccino, Oracle ha affermato di essere pronta ad espandere la sua tecnologia per includere dati aggiornati sul numero di persone sono state vaccinate.
Il database EHR di Oracle è stato utilizzato per la prima volta a giugno per tenere traccia delle oltre 500.000 persone che si sono offerte come volontari per partecipare a sperimentazioni di terapie e vaccini.
Oracle ha collaborato con enti pubblici per aiutare a gestire dei dati che altrimenti sarebbero stati impossibili da gestire, dati i “sistemi EHR esistenti basati su provider frammentati”, ha affermato la società.
Perché è importante: la tecnologia di Oracle fungerà da archivio dati centrale del Centers for Disease Control and Prevention per quanto riguarda i dati della vaccinazione, e verrà archiviata nel cloud.
I dati proverranno da ogni angolo degli Stati Uniti e saranno resi anonimi per proteggere la privacy dei pazienti.
Gli operatori sanitari potranno utilizzare la piattaforma anche per gestire le consegne e assicurarsi che ogni spedizione arrivi alla giusta temperatura.
Cosa potrebbe succedere: ogni persona che riceve un vaccino avrà accesso al sistema di Oracle per poter segnalare eventuali effetti collaterali, tra cui dolore al sito di iniezione o mal di testa.
Questi dati si riveleranno di vitale importanza al fine di aiutare gli esperti sanitari a identificare eventuali reazioni avverse, anche a distanza di diversi mesi dall’iniezione.