Tesla destinata ai 60-80 dollari per azione nel 2021

Secondo un analista ribassista a lungo termine, il titolo della casa di Palo Alto è destinato ad una caduta simile a quella osservata da Tilray

Tesla destinata ai 60-80 dollari per azione nel 2021
2' di lettura

Le azioni di Tesla Inc (NASDAQ:TSLA) potrebbero precipitare fino al livello dei 60 dollari, secondo quanto dichiarato martedì a Yahoo Finance da Gordon Johnson di GLJ Research nel corso di un’intervista.

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Cosa è successo: Johnson ha collocato il fair value di Tesla tra i 60 e gli 80 dollari. “Pensiamo sia diretta lì; pensiamo che accadrà l’anno prossimo”.

Le azioni della società guidata da Elon Musk saranno anche aumentate del 657% su base annua, ma dopo l’inclusione della casa automobilistica nell’indice S&P 500, il 21 dicembre, il movimento al rialzo potrebbe arrestarsi, secondo Johnson.

L’analista ha anche fatto riferimento ad altri fattori come elementi negativi, tra cui la perdita dei crediti fiscali governativi per le auto elettriche in favore delle case automobilistiche rivali e la riduzione della quota di mercato in Cina ed Europa.

Johnson ha sostenuto la sua tesi con esempi del passato e ha equiparato Tesla alla società di cannabis Tilray Inc (NASDAQ:TLRY), le cui azioni nel 2018 hanno toccato il livello dei 150 dollari, ma che al momento della pubblicazione dell’articolo erano valutate 7,87 dollari.

“L’avete già visto prima. So che sembra folle, ma guardate Tilray, guardate SunEdison, guardate Suntech, alcuni di questi titoli sono passati da 5 a 300 dollari, e poi di nuovo a 5 dollari. Sono passati da 2 a 300 dollari a zero”, ha dichiarato Johnson a Yahoo Finance.

L’analista ha affermato che Tesla è un “candidato privilegiato” ad un simile movimento di prezzo.

Perché è importante: Johnson ha affermato che Tesla sta affrontando problemi di domanda indicando che il Supercharging gratuito offerto dalla società e il taglio dei prezzi del suo inventario in Germania come indicatori del fatto che la casa automobilistica cerca di “spingere la domanda”.

Johnson ha spiegato che l’aumento delle vendite in Cina è stato possibile a causa di una riduzione dei prezzi dell’8% all’inizio di ottobre.

“Ma il problema è che la riduzione dei prezzi è stata resa possibile dal cambiamento della tecnologia”, ha affermato Johnson. “Le batterie [al litio-ferro-fosfato], di cui ora si segnala un’ampia presenza in Cina, in inverno raggiungono solo il 50% dell’autonomia”.

L’analista si è chiesto se Tesla sia in grado di continuare a vendere quella quantità di auto in Cina, ora che le persone stanno vedendo che l’autonomia è “solo la metà di quanto promesso”.

La vertiginosa valutazione di Tesla, con le azioni della società che hanno avuto un’impennata del 783% in 12 mesi, ha lasciato gli analisti divisi, con alcuni di loro che hanno emesso dei declassamenti ed altri che invece prevedono un ulteriore rialzo.

Movimento dei prezzi: martedì le azioni Tesla hanno chiuso in perdita di quasi l’1%, a 633,25 dollari, e poi nell’after-hours sono scese di un altro 0,92%.