Bitcoin (BTC) potrebbe essere vicina ad un massimo locale, secondo quanto dichiarato dall’amministratore delegato di CryptoQuant Ki Young Ju, la cui analisi si basa sui miner che vendono la criptovaluta.
Cosa è successo: Ki ha indicato un parametro chiamato Miners’ Position Index (MPI), ovvero il rapporto fra tutti i BTC in uscita dai miner e la media mobile a un anno della moneta.
Un valore superiore a 2 indica che la maggior parte dei miner sta vendendo.
L’MPI sembra in posizione sufficiente da poter far segnare un massimo locale. Stanno vendendo $BTC.
Ho intenzione di puntare un piccolo short per scalpare $BTC in questo mercato ribassista a breve termine.
Grafico https://t.co/RbSJ9xbC56 pic.twitter.com/7RbQN7BgwW
– Ki Young Ju 주기영 (@ki_young_ju) 10 gennaio 2021
Il 7 gennaio, giorno in cui Bitcoin si è avvicinata al livello dei 40.000 dollari, l’MPI ha toccato quota 4,52 (secondo i dati di CryptoQuant).
Perché è importante: la vendita di BTC da parte dei miner è di segno diametralmente opposto rispetto agli acquisti record di Bitcoin effettuati dagli investitori istituzionali, mentre la principale criptovaluta del mondo ha superato il livello dei 30.000 dollari – anche questo un dato rilevato da Ki la scorsa settimana.
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A maggio Willy Woo, un analista on-chain, ha affermato che esistono due fattori che aggiungono pressione di vendita sul mercato in seguito all’halving della ricompensa: i miner che diluiscono l’offerta e vendono sul mercato, e le piattaforme di scambio che tassano i trader e vendono anch’esse sul mercato, ha riferito Cointelegraph.
L’anno scorso i miner hanno beneficiato di un’impennata del 300% del prezzo di Bitcoin, dato che nel solo dicembre hanno raccolto entrate per 692 milioni di dollari, con un aumento del 33% rispetto al mese precedente, ha osservato CoinDesk.
Movimento dei prezzi: al momento della pubblicazione, Bitcoin è in ribasso del 10,62% a 36.964,10 dollari; venerdì il Grayscale Bitcoin Trust (OTC:GBTC) ha chiuso con un -1,22% a 44,42 dollari.