XOUT, l’ETF che sfrutta il criterio dell’esclusione

Il fondo, che ha recentemente raggiunto i 100 milioni di dollari di asset in gestione, investe cercando di evitare i titoli più sottoperformanti

XOUT, l’ETF che sfrutta il criterio dell’esclusione
2' di lettura

Quando si investe in un fondo, sia che si tratti un fondo comune, un fondo indicizzato o un ETF, il suo contenuto è un aspetto della massima importanza: dopotutto è questo che determina i risultati degli investitori.

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Cosa è successo: il GraniteShares XOUT U.S. Large Cap ETF (NYSE:XOUT) dimostra che anche ciò che viene escluso conta; gli investitori sembrano concordare con questa tesi, visto che XOUT (il cui debutto ha avuto luogo nell’ottobre 2019) ha recentemente superato i 100 milioni di dollari di asset in gestione.

“XOUT adotta un nuovo approccio all’investimento passivo in ETF, cercando di evitare le aziende che perdono e che vengono sconvolte dall’innovazione tecnologica piuttosto che scegliere i titoli vincenti”, secondo GraniteShares; “la metodologia di XOUT esamina le 500 maggiori società statunitensi ed esclude gli ultimi 250 titoli ritenuti maggiormente a rischio, utilizzando un quadro basato su regole e guidato da dati quantitativi”.

Perché è importante: XOUT replica lo XOUT US Large Cap Index; uno dei pilastri nella gestione del fondo è quello di rifuggire i titoli basati sulla performance storica ed evitare quelle società che non sono attrezzate per far fronte a tendenze macroeconomiche e di mercato mutevoli e dirompenti.

I dati confermano che la metodologia di XOUT funziona: nell’ultimo anno l’ETF ha guadagnato quasi il 31%.

“Dalla creazione del fondo, lo XOUT Index ha reso il 49,33% rispetto al 33,70% dell’S&P 500, il che equivale a una sovraperformance del 15,63%”, secondo GraniteShares.

A dimostrazione del fatto che ciò che viene escluso fa la differenza, XOUT assegna soltanto lo 0,04% del suo peso ai titoli energetici e non ha esposizione ai settori delle utility: l’anno scorso questi sono stati i due gruppi con le performance peggiori nell’S&P 500.

XOUT si concentra su fattori come la crescita dei ricavi, la crescita dei dipendenti, il reinvestimento in azioni della società, il sentiment sugli utili, la ricerca e lo sviluppo, le performance dei dirigenti e la redditività per determinare quali sono i titoli non adatti allo scopo.

Cosa potrebbe succedere: naturalmente anche il contenuto di XOUT è importante, come ad esempio una ponderazione complessiva di circa il 64% nei settori della tecnologia, dei beni voluttuari e dei servizi di comunicazione, che conferiscono all’ETF una sensazione di crescita.

Tra i componenti che chiaramente concorrono alla crescita di XOUT ci sono Amazon (NASDAQ:AMZN) e Tesla (NASDAQ:TSLA).

Il fondo ha anche molta qualità grazie alla presenza di Apple (NASDAQ:AAPL), Microsoft (NASDAQ:MSFT) e Johnson & Johnson (NYSE:JNJ), che figurano tra le prime 10 partecipazioni dell’ETF.

XOUT addebita una commissione dello 0,60% all’anno, ovvero 60 dollari su un investimento di 10.000.