Credit Suisse vede tempi duri per le quotazioni dell’oro

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Per gli esperti di Credit Suisse il premio da pandemia che aveva spinto il metallo prezioso si è esaurito e ora, con una ripartenza robusta delle economie, il rischio inflazione sembra gestibile

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Dopo la performance molto forte messa a segno l’anno scorso, di recente l’oro ha subito venti contrari, che potrebbero anche attenuarsi, ma solo per riprendere fiato e potenzialmente intensificarsi in futuro. Le dinamiche dei rendimenti reali USA espressi dalle Treasury Inflation Protected Securities, note come TIPS, e anche del dollaro, potrebbero supportare sempre meno il flusso di investimenti sull’oro, rendendo vulnerabile il metallo giallo. Questo trend si riflette anche in un significativo deterioramento del quadro tecnico. Tuttavia, la diversificazione in oro continua a offrire benefici, ma gli investitori farebbero bene ad alleggerire l’esposizione in occasione dei rimbalzi o almeno aggiungere qualche forma di protezione parziale al rischio di ribasso.

RISCHIO INFLAZIONE GESTIBILE

Lo sostiene un commento a cura di Stefan Graber, Head of Commodity Strategy, e Fabian Deriaz, Commodity Strategist, entrambi di Credit Suisse, spiegano che il rischio inflazione, che tradizionalmente è un vento in poppa per il giallo metallo, sembra gestibile anche in presenza di una ripartenza robusta delle economie. Il problema dell’oro, infatti, è che le attese di inflazione non sono aumentate allo stesso ritmo dei rendimenti nominali, consentendo ai tassi reali, come quelli espressi dalle TIPS a 10-anni, di recuperare dai livelli profondamente negativi a cui erano precipitati…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.