Deserta la prima asta per Bio-on, “Unicorno di plastica” di Piazza Affari

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Con la base fissata a 95 milioni di euro, nessuno si è presentato all’appuntamento. Ma i cinque bioreattori dell’azienda fanno ancora gola a tanti

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Bisognerà aspettare ancora per vedere la fine della parabola di Bio-on, l’azienda bolognese di bioplastiche prima giudicata come il grande unicorno della Borsa Italiana e poi fallita nel 2019. L’asta in programma mercoledì per aggiudicarsi la società fondata dall’imprenditore Marco Astorri è andata deserta. Ora i curatori dovranno fissare con i creditori una data e le condizioni per una seconda asta entro l’estate.

LE CONDIZIONI DELL’ASTA

La base d’asta era stata fissata a quasi 95 milioni di euro, comprensivi di società, brevetti, partecipazioni azionarie, attrezzature e stabilimento produttivo di Gaiana, a Castel San Pietro, in Emilia-Romagna. I cinque bioreattori di fermentazione farmaceutica e chimica di Bio-on, utili, se convertiti, anche alla produzione di vaccini, avevano attirato l’attenzione di società del settore come Eni e Novamont, della fondazione di Bill Gates e addirittura del governo italiano e di quello russo. La Regione Emilia-Romagna aveva inoltre indicato l’azienda come possibile perno sui cui far nascere il primo distretto produttivo italiano di vaccini anti-Covid…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.