Politiche monetarie: Europa più a rischio degli Usa in caso di errore di policy

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Pictet Asset Management sottolinea il rischio che una UE più indietro esca troppo presto dallo stimolo della Bce, mentre in USA la Fed è pronta ad assecondare una ripresa già molto più veloce e più robusta

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USA e UE stanno mostrando due approcci molto diversi alla gestione della ripartenza post-Covid, con i primi che assumono un rischio ‘calcolato’ di inflazione per favorire una rapida ripresa, mentre l’Unione Europea rischia di ritirare gli stimoli troppo presto, con l’economia ancora alle prese con le ferite di pandemia e lockdown. L’eccezionalismo USA, contrapposto al minimalismo europeo, si traduce non solo in sentieri diversi dei tassi di interesse, con una curva USA molto più ripida, ma anche nel rischio di un’ulteriore divergenza di crescita, inflazione e, con segno opposto, dei tassi reali nei prossimi trimestri. Per Andrea Delitala, Head of Euro Multi Asset, e Marco Piersimoni, Senior Investment Manager, di Pictet Asset Management per gli investimenti questo significa un rischio di errori di policy.

L’EUROPA RISCHIA INSIEME AGLI EMERGENTI

Infatti, spiegano i due esperti di Pictet AM, se il policy mix americano si rivelerà ‘troppa grazia’, il rischio inflattivo potrebbe provocare turbolenza sui mercati obbligazionari, mentre se l’Europa farà mancare il proprio contributo alla ripresa globale, rischierà una fine prematura del mini-ciclo con attivi rischiosi, soprattutto ciclici, europei ed Emergenti, più vulnerabili. Sorprese congiunturali che si tradurranno in volatilità obbligazionaria, in particolare dei Treasury, mentre sull’azionario saranno gli indici europei a subire le maggiori conseguenze, data la dipendenza dal ciclo internazionale. Invece, un eccesso di rialzi nei rendimenti nominali dei Treasury rappresenterebbe il limite dell’esperimento USA…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.