Perché le SPAC devono diventare più specializzate e trasparenti

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Vincent Mortier, Deputy Chief Investment Officer di Amundi, rileva costi e rischi spesso non percepiti dagli investitori retail e individua quattro pro e quattro contro delle Società veicolo quotate sul mercato azionario

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Le SPAC, grazie al clima di euforia dei mercati, hanno attirato di recente anche numerosi investitori retail, che però non sempre sono in grado di capirne struttura, costi e rischi. Per questo Vincent Mortier, Deputy Chief Investment Officer di Amundi, esamina e spiega i principali vantaggi e i maggiori punti deboli delle Special Purpose Acquisition Company, create e quotate in Borsa per acquisire società target con grande potenziale di crescita, arrivando alla conclusione che una trasformazione è necessaria, nel segno della specializzazione e della trasparenza.

FORTE SPINTA DOPO IL COVID

Le SPAC esistono da tempo, ma solo negli ultimi due anni hanno acquisito grande notorietà, attirando parte dell’abbondante liquidità e cavalcando il ritorno a un contesto favorevole al rischio dopo la fase peggiore della crisi da Covid-19. Il 2020 è stato infatti un anno record, e nel primo trimestre del 2021 è andata ancora meglio, con quasi 300 SPAC che in Ipo hanno raccolto quasi 100 mld di dollari, più di quanto raccolto in tutto il 2020. Alcune SPAC hanno coinvolto nelle Ipo anche delle celebrità, la cui presenza ha ulteriormente stuzzicato l’appetito degli investitori retail, che però non sempre sono in grado di capirne struttura, costi e rischi associati…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.