Verso una nuova generazione di consumatori europei del lusso

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Mentre l’industria del lusso ha adattato le vendite e l’esperienza retail al canale online GAM Investments nota un numero crescente di giovani europei che scoprono le griffe grazie ai prodotti usati o di seconda mano

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Uno dei settori più impattati dalle misure di lockdown è quello dei viaggi di piacere su scala globale che ha registrato un vero e proprio crollo nel corso del 2020. Significativo il contraccolpo sulle vendite dei beni di lusso in Europa, alla luce della fondamentale domanda dei turisti, soprattutto provenienti dalla Cina, che venivano attirati dalla significativa differenza di prezzo per lo stesso prodotto tra Milano o Parigi e i negozi in patria.

UN REDDITO DISPONIBILE STABILE O IN CRESCITA TRA I CONSUMATORI TARGET

“Tuttavia, secondo le stime di Bain, gli acquisti da parte dei consumatori europei sono diminuiti tra il 10% e il 15%, rispetto a un settore che globalmente risulta in calo del 20-22%”, fa sapere Swetha Ramachandran, Investment Manager e Responsabile del fondo GAM Luxury Brands Equity di GAM Investments. Tra i fattori che, secondo la manager, hanno spinto i consumatori europei a re-interessarsi ai beni di lusso nonostante la più grave crisi sanitaria globale del secolo, un reddito disponibile stabile o in crescita tra i consumatori target. Ciò ha permesso loro di trasferire la spesa dalle esperienze (ristoranti, viaggi, vacanze) ai beni (gioielli, casalinghi, accessori). “In tempi di crisi, i grandi marchi tendono a fare meglio dei nuovi marchi non testati perché i consumatori privilegiano la certezza in un mondo incerto”, puntualizza Ramachandran..

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.