Guggenheim, il CIO: crypto come “tulipanomania”

L’opinione ribassista è stata espressa da Scott Minerd, che soltanto qualche mese fa aveva prospettato per Bitcoin un futuro a quota 600.000 dollari

Guggenheim, il CIO: crypto come “tulipanomania”
2' di lettura

Mercoledì il direttore degli investimenti di Guggenheim è diventato ribassista sulle criptovalute dopo il crollo di Bitcoin a quota 30.000 dollari.

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Cosa è successo: Scott Minerd, CIO di Guggenheim Partners, sembra aver invertito la propria posizione sulle criptovalute dopo il sell-off di mercoledì, dichiarando via Twitter che le crypto si sono dimostrate una “tulipomania”.

I commenti di Minerd hanno attirato una discreta quantità di critiche da parte della community delle criptovalute, con la maggior parte delle persone che si è chiesta se Guggenheim avesse fatto le sue ricerche prima di annunciare l’intenzione di investire “centinaia di milioni” in Bitcoin (CRYPTO:BTC).

“Scott si sbaglia di grosso, rasenta la negligenza finanziaria. L’offerta di criptovalute (Bitcoin) e di asset di criptovaluta ($ETH, $ COMP, ecc.) non aumenta in funzione del prezzo; è come dire che l’offerta di azioni aumenta con la domanda. Pessima uscita da parte di Guggenheim Partners”, ha affermato Robert Leshner, CEO di Compound Finance.

Perché è importante: all’inizio di quest’anno Minerd aveva dichiarato a Julia Chatterley della CNN che Bitcoin potrebbe arrivare fino a 600.000 dollari.

“Le criptovalute sono entrate nel regno della rispettabilità e continuerano a diventare sempre più importanti nell’economia globale”, aveva detto Minerd all’epoca.

Poi, ad aprile, aveva dichiarato alla CNBC di prevedere una “correzione importante” a breve, ma aveva descritto il possibile pull-back in area 20.000-30.000 dollari come una normale evoluzione in quello che è un mercato rialzista a lungo termine.

Secondo un documento normativo depositato presso la Securities and Exchange Commission a novembre dell’anno scorso, il Guggenheim Macro Opportunities Fund (MUTF:GIOCX) ha rivelato che potrebbe mirare ad un’esposizione indiretta in Bitcoin investendo fino al 10% del suo valore patrimoniale netto in Grayscale Bitcoin Trust (OTCMKTS:GBTC).