Dogecoin, pericolo speculativo controllato da ‘balene’

La blockchain di Dogecoin risulterebbe poco impiegata e dai dati on-chain emergerebbe che è fondamentalmente appannaggio di pochi: il report

Dogecoin, pericolo speculativo controllato da ‘balene’
2' di lettura

La blockchain di Dogecoin (CRYPTO:DOGE) è poco utilizzata e i dati on-chain suggeriscono che è in gran parte controllata da poche entità abbienti.

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Cosa è successo

Secondo un report di Motley Fool, la “blockchain di Dogecoin è una città fantasma rispetto ad altre criptovalute nella top 10 della capitalizzazione di mercato”.

Secondo il report infatti “quasi nessuno usa Dogecoin”.

Nel report si legge che, sebbene la moneta sia la settima maggiore criptovaluta in termini di capitalizzazione di mercato, ha registrato solo poco più di 23.000 transazioni giornaliere il 9 agosto, che ammontano invece a 1,2 milioni per Ethereum (CRYPTO:ETH) e circa 200.000 per Bitcoin (CRYPTO:BTC). Anche Bitcoin Cash (CRYPTO:BCH) e Litecoin (CRYPTO:LTC), entrambe fuori dalla top 10, avrebbero registrato rispettivamente 83.000 e 133.000 transazioni l’8 agosto.

Secondo quanto riferito, Dogecoin “ha una delle distribuzioni di ricchezza più sbilanciate nell’ambiente cripto”, con un conto che comprende il 28% di tutti i DOGE, i primi undici conti che detengono il 46% delle coin circolanti e i primi 82 che ne possiedono il 64%.

Gli utenti di Dogecoin hanno trasferito 5 miliardi di dollari di coin l’8 agosto, mentre gli utenti di Ethereum hanno spostato 8 miliardi di dollari — sebbene il numero di transazioni sia significativamente inferiore.

Il rapporto avverte che la presunta centralizzazione di Dogecoin rappresenta un serio rischio per i suoi investitori dal momento che la sua “offerta centralizzata di fatto crea una piccola cerchia di partecipanti con […] la possibilità di dettare il prezzo di Doge a proprio piacimento”.

Il rischio è ulteriormente esacerbato in quanto l’investitore medio potrebbe presumibilmente confondere la popolarità della moneta con la legittimità della stessa.

Nel complesso, Dogecoin non disporrebbe di un team di sviluppo attivo e di nessuna applicazione di rilievo.

Di conseguenza, secondo The Motley Fool, l’assenza di un caso d’uso e di prospettive a lungo termine fanno sì che la moneta aumenti e diminuisca in base alle azioni di pochi individui abbienti.

Quando questi ultimi vendono, “è probabile che l’investitore medio si ritrovi a subire pesanti perdite”.

È il motivo per cui, secondo il report, Dogecoin rappresenta “un veicolo molto rischioso e speculativo e non un investimento sostenibile nel lungo termine”.