I gufi si calmino, presto per parlare di trend al ribasso sui mercati

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Tapering, inflazione e variante Delta tormentano le notti degli investitori, ma annunciare l’arrivo di pesanti ribassi è prematuro

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Avviso per i ribassisti: il mercato azionario non dà segni di cedimento e non ci sono indizi che possa cominciare a scendere pesantemente nel prossimo futuro. Ergo: inutile agitarsi e gridare al prossimo disastro sui mercati azionari invocando tapering, inflazione, variante Delta e chi più ne ha più ne metta. Le serie storiche, in realtà, dicono altro anche per il mese di settembre, che di solito è quello più complicato sui mercati azionari: negli anni in cui l’indice S&P 500 è salito di oltre il 13% nei primi sei mesi dell’anno (come nel 2021) a settembre lo stesso indice ha guadagnato in media l’1,4%.

LE INCOGNITE CI SONO

Sia chiaro: stiamo attraversando una fase delicata, proprio per i motivi elencati sopra (tapering, inflazione, variante Delta). Ma da qui a parlare di inversione del macrotrend dopo qualche scossone – che può essere anche salutare – ce ne corre. La sensazione, per dirla tutta, è che ci sia una schiera di gufi che dal loro ramo traballante invocano l’inizio del ribasso. Voci che si rincorrono sui forum, probabilmente partite dagli stessi che si sono persi i rialzi dai minimi del Covid. E da allora hanno insistito a shortare inutilmente, facendosi solo del male…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.