Candriam: tutto quello che l’ultimo report IPCC non dirà mai

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Il responsabile dello Sviluppo Esg, David Czupryna, analizza il report delle Nazioni Unite facendo emergere i punti oscuri che rallentano le decisioni dei Governi

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Il Report Intergovernmental Panel On Climate Change (IPCC) è la più aggiornata e completa rassegna scientifica sui cambiamenti climatici, ma ci sono alcuni punti che bisogna chiarire. Candriam ha analizzato le quattromila pagine del sesto rapporto facendo emergere alcune considerazioni utili a una migliore comprensione della situazione globale. Perché, se è vero che bisogna partire da un approccio scientifico nel prendere le decisioni, è anche vero che non si può aspettare che la situazione diventi catastrofica per agire. “L’urgenza sta nell’azione e non nella lettura di relazioni, per quanto fondate esse possano essere”, ha sottolineato David Czupryna, Head of ESG Development di Candriam.

EMISSIONI DI GAS SERRA, COME RIDURLE

Il lavoro, che sarà pubblicato fra un anno, è frutto del Gruppo 1 dell’IPCC, che si focalizza sullo studio del clima al fine di realizzare modelli accurati sul comportamento futuro del clima, secondo diversi scenari inerenti alle emissioni di gas serra). Un primo elemento mancante è una soluzione per porre fine alle emissioni di gas serra. “Non serve un altro report dell’IPCC – ha commentato David Czupryna, Head of ESG Development di Candriam – per sapere che bruciare un combustibile fossile contribuisce direttamente al cambiamento climatico. Chiedere ai Paesi misure più ambiziose per modificare le proprie politiche pubbliche e i propri comportamenti privati sulla base di questi risultati non è un passo complicato, ma purtroppo è difficile da compiere. Ma le difficoltà non stanno tanto nell’incertezza sulle misure da adottare, quanto piuttosto nell’inerzia collettiva e negli incentivi a breve termine che caratterizzano l’azione pubblica in molti Paesi”…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.