Secondo quanto riferito, Apple Inc (NASDAQ:AAPL) avrebbe drasticamente ridotto la sua produzione di tablet iPad per destinare i pochi componenti a sua disposizione alla linea di smartphone iPhone.
Cosa è successo
Negli ultimi due mesi la produzione degli iPad è diminuita del 50% rispetto alla produzione pianificata, come riferisce Nikkei Asia.
Inoltre, la società guidata da Tim Cook ha fatto ricorso all’approvvigionamento dei componenti dalle vecchie linee di produzione di iPhone per alimentare la supply chain dell’iPhone 13, come riferito da Nikkei, che cita alcune fonti vicine alla questione.
Entrambi i dispositivi condividono infatti diversi componenti, fra cui chip core e periferici, e secondo Nikkei ciò consente al colosso tech di Cupertino di spostare le forniture da una linea di produzione all’altra.
Perché è importante
La decisione di Apple di destinare i componenti agli iPhone riducendo contestualmente la produzione degli iPad è un segno che la crisi dei semiconduttori sta colpendo l’azienda più duramente di quanto rivelato in precedenza, secondo Nikkei.
Secondo quanto emerso, il produttore di iPhone starebbe dando priorità alla produzione di iPhone 13 poiché prevede una domanda più solida per l’iPhone rispetto all’iPad nei mercati occidentali, man mano che questi iniziano a riprendersi dall’attuale pandemia di coronavirus; Europa e America rappresentano il 66% del fatturato del colosso tech.
“Gli ecosistemi più importanti e cruciali di Apple ruotano tutti intorno agli iPhone, il suo prodotto iconico; facendo un’altra osservazione, gli iPad non hanno quella forte stagionalità che caratterizza i suoi prodotti di punta, gli iPhone, i quali vengono sempre lanciati in autunno”, ha dichiarato Brady Wang, analista di Counterpoint Research, secondo quanto riportato da Nikkei.
La scorsa settimana i ricavi di Apple, pari a 83,4 miliardi di dollari, sono risultati inferiori alla stima di consenso che si attestava a 84,55 miliardi, poiché la carenza di componenti ha influenzato negativamente le performance dell’azienda.
Daniel Ives, analista di Wedbush, ha osservato che la “nube nera sulla supply chain” ha colpito ogni settore e nemmeno Apple è rimasta immune; comunque, l’analista ha descritto i vincoli di fornitura come transitori.
Movimento dei prezzi
Lunedì le azioni Apple hanno chiuso la sessione regolare in ribasso di quasi lo 0,6% a 148,96 dollari; nella sessione after-hours le azioni sono scese dello 0,35%.