Pfizer batterà Merck con la sua pillola orale anti-Covid?

Con i vaccini già sul mercato, le due aziende farmaceutiche sono in gara per una fetta del mercato dei trattamenti contro il COVID-19

Pfizer batterà Merck con la sua pillola orale anti-Covid?
4' di lettura

Merck, Inc. (NYSE:MRK) si sta confrontando con l’azienda rivale Pfizer, Inc. (NYSE:PFE) in quella che potrebbe essere definita la supremazia nella battaglia per il mercato dei trattamenti contro il COVID-19.

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La posta in gioco è alta, con un trattamento efficace per la malattia che potrebbe aggiungersi ai vaccini, già presenti sul mercato.

Pfizer entra nell’arena dei trattamenti anti-Covid

Dopo aver affrontato con successo la corsa al vaccino contro il COVID-19 insieme al partner tedesco BioNTech SE (NASDAQ:BNTX), Pfizer non vuole lasciare nulla di intentato nel capitalizzare l’opportunità data dal COVID.

Venerdì la società ha annunciato un’analisi provvisoria dei dati dello studio di fase 2/3 sul suo candidato antivirale orale anti-Covid, il Paxlovid, che mostra una riduzione dell’89% del rischio di ricovero o di decesso per qualsiasi causa correlata al COVID-19 rispetto al gruppo placebo nei pazienti trattati entro tre giorni dall’insorgenza dei sintomi.

I dati positivi hanno innescato forti acquisti di azioni Pfizer e un sell-off delle azioni Merck.

Merck ha avuto la sua parte di rialzo all’inizio di ottobre, quando ha riportato i dati positivi di Fase 3 per una pillola orale contro il COVID-19 chiamata molnupiravir; l’azienda sta sviluppando il trattamento con Ridgeback Biotherapeutics. In quel momento la notizia su Merck aveva innescato un sell-off generalizzato dei titoli di vaccini.

Queste due aziende, dotate di tasche profonde e di una vasta esperienza di marketing, stanno gareggiando per una fetta del mercato dei trattamenti contro il COVID-19, rendendo il panorama competitivo ancora più interessante.

Confronto dati Pfizer vs. Merck

A differenza della riduzione dell’89% nel rischio di ricovero o decesso riportata da Pfizer per il Paxlovid, un’analisi provvisoria dei dati di Fase 3 di Merck diffusa il 1° ottobre ha mostrato che il molnupiravir riduce il rischio di ricovero o decesso di circa il 50%.

Fino al 28° giorno, soltanto lo 0,8% circa dei pazienti che hanno ricevuto il Paxlovid è stato ricoverato in ospedale, rispetto al 7% dei pazienti che hanno ricevuto il placebo e che sono stati ricoverati oppure sono deceduti.

Sono state osservate analoghe riduzioni dei ricoveri o dei decessi correlati al COVID-19 nei pazienti trattati entro cinque giorni dall’insorgenza dei sintomi.

Merck ha riferito che, fino al 29° giorno, il 7,3% dei pazienti che hanno ricevuto il molnupiravir è stato ricoverato in ospedale o è deceduto rispetto al 14,1% dei pazienti trattati con placebo.

Fino al 28° giorno, non sono stati segnalati decessi nei pazienti che hanno ricevuto il Paxlovid rispetto ai 10 decessi nei pazienti che hanno ricevuto il placebo; con Merck, fino al giorno 29, non sono stati segnalati decessi nei pazienti che hanno ricevuto il molnupiravir, rispetto agli otto decessi nei pazienti che hanno ricevuto il placebo.

Non solo il farmaco di Pfizer è sicuro, ma il livello di efficacia è così alto che sconvolgerà in modo molto rilevante il panorama COVID in vista dell’anno prossimo, comprese le previsioni sulle dosi di richiamo – ha affermato in una nota Geoff Meacham, analista di BofA Securities.

“Tra il recente fallimento di Roche Holding AG (OTC:RHHBY) e la discreta efficacia di Merck, il farmaco di Pfizer sarà chiaramente il migliore della categoria orale e sarà ben posizionato per trarre vantaggio dal mercato dei trattamenti anti-Covid a lungo termine, che l’anno prossimo potrebbe essere nell’ordine dei miliardi a cifra medio-alta”, ha detto Meacham.

Autorizzazione prima di fine anno?

Su raccomandazione di un Comitato indipendente di monitoraggio dei dati e in consultazione con la Food and Drug Administration (FDA), Pfizer interromperà le ulteriori iscrizioni allo studio a causa della schiacciante efficacia dimostrata in questi risultati, ha dichiarato la società.

Pfizer prevede di inviare i dati alla FDA il prima possibile, nell’ambito della rolling submission (presentazione graduale) per l’autorizzazione.

L’analista di BofA Securities prevede che la domanda sarà presto presentata alla FDA, con l’autorizzazione che probabilmente giungerà entro la fine dell’anno.

Nel frattempo, giovedì Merck ha annunciato di aver ricevuto la prima autorizzazione per il molnupiravir nel Regno Unito; il farmaco sarà commercializzato con il marchio Lagevrio.

La domanda presentata da Merck alla FDA è in fase di revisione; l’Agenzia europea per i medicinali ha recentemente avviato una revisione graduale della sua domanda di autorizzazione all’immissione in commercio. Merck sta lavorando attivamente alla presentazione delle domande presso altre agenzie di regolamentazione in tutto il mondo.

Le prospettive commerciali potrebbero cambiare drasticamente a favore della pillola di Pfizer, visto quanto risultano più impressionanti i dati, ha affermato l’analista di BofA Securities; la guidance di Merck sui ricavi compresa fra 5 e 7 miliardi di dollari per il 2022, fornita durante la chiamata del terzo trimestre tenutasi la scorsa settimana, potrebbe venir ridotta in modo sensibile, ha aggiunto Meacham.

Nel frattempo il remdesivir, l’antivirale di Gilead, Inc. (NASDAQ:GILD), potrebbe rimanere come alternativa per i pazienti ricoverati, ma nel complesso è probabile che il suo uso diminuirà ulteriormente, secondo l’esperto di BofA Securities.