Nella corsa al Quirinale votano anche i mercati, perché Mario Draghi è la scelta giusta

Nella corsa al Quirinale votano anche i mercati, perché Mario Draghi è la scelta giusta
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Investitori pronti a ritirare la fiducia all’Italia se non avranno la garanzia dell’ex capo della Bce come presidente della Repubblica. Meglio sette anni al Quirinale che solo pochi mesi a Palazzo Chigi

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Un anno fa di questi tempi gli investitori esposti sull’Italia guardavano al nuovo anno con una certa apprensione. Nonostante il recupero dai minimi da Covid la Borsa di Milano continuava a sotto-performare e lo spread BTP-BUND mandava segnali di tensione. Si avvicinava la scadenza del Recovery Plan e c’era la prospettiva di un vestito di Arlecchino cucito a misura delle mille istanze dei partiti della coalizione, destinato alla bocciatura della Ue, il che avrebbe potuto spedire lo spread ai massimi di maggio 2018. Poi, come auspicato anche da Financialounge.com, Draghi ha preso il timone, accompagnando Piazza Affari a un ottimo 2021, con una performance positiva del 22%, mentre lo spread è rimasto sotto controllo nonostante il balzo del debito/Pil a ben oltre il 150% rispetto al 135% pre-Covid. Un anno fa il principale appeal dell’azionario italiano erano i prezzi da saldi, da quando c’è Draghi attira gli investitori per le prospettive di solida crescita con un saldo ancoraggio in Europa.

EQUAZIONE A TRE INCOGNITE

Ma ora torna il nervosismo e iniziano tre settimane con un’equazione a tre incognite. Verso il 20 gennaio il Parlamento sarà convocato per eleggere il successore del presidente Mattarella, con tre esiti possibili: il premier Draghi trasloca da Palazzo Chigi al colle più alto dopo meno di un anno, oppure resta dove sta per portare avanti Pnrr e il resto fino alla scadenza della legislatura nella primavera del 2023 e al Quirinale arriva un nome che magari non è neanche tra quelli del toto-Presidente, o infine le convulsioni politiche lo costringono a gettare la spugna. L’ultima variabile, che potrebbe verificarsi se i partiti trasformassero l’elezione del Presidente in un anticipo del voto politico del 2023, sarebbe catastrofica e i mercati ritirerebbero immediatamente la fiducia che da febbraio non hanno lesinato all’ex capo della Bce. Sarebbe un disastro anche per l’Europa, che sta cercando un nuovo equilibrio post-Merkel e post-Brexit sul triangolo Parigi-Roma Berlino…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.