A un certo punto della sessione di giovedì il titolo Ford Motor Company (NYSE:F) è balzato di circa il 5%, raggiungendo per la prima volta nella sua storia una capitalizzazione di mercato di 100 miliardi di dollari; in intraday il titolo ha mantenuto gran parte dei suoi guadagni a dispetto dell’SPDR S&P 500 ETF Trust (NYSE:SPY), che invece ha ceduto circa lo 0,8%.
Il titolo ha anche reagito in modo rialzista a un pattern di consolidamento che Benzinga aveva indicato il 10 gennaio.
Dal 22 settembre il titolo Ford ha avuto una traiettoria al rialzo, salendo di oltre il 96% fino a raggiungere il massimo a 52 settimane di 25,87 dollari. Il titolo è stato sostenuto dal ritmo accelerato dell’azienda nell’effettuare il remake dei suoi modelli di marca tradizionali in versione elettrica. Nello stesso periodo le azioni di Tesla Inc (NASDAQ:TSLA), azienda leader nel mercato dei veicoli elettrici sono cresciute di circa il 43%.
Louis Navellier di Navellier & Associates (hedge fund con sede in Nevada) mercoledì ha dichiarato tramite una nota che la casa automobilistica legacy non può ancora competere con Tesla: Navellier crede che ciò dipenda dal fatto che attualmente Ford e altre case automobilistiche sono trascinate verso il basso dalla carenza di batterie.
Tesla potrebbe continuare a dominare il settore dei veicoli elettrici per un bel po’ di tempo, ma via via che sempre più attori entrano nell’arena e che i consumatori hanno un maggior numero di modelli di veicoli elettrici e di produttori fra cui scegliere, Ford potrebbe avere più spazio per uno sviluppo nel lungo termine.
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Il grafico del titolo Ford
Giovedì Ford ha rotto un pattern a bandiera rialzista sul grafico giornaliero, con l’asta creatasi fra il 31 dicembre e il 4 gennaio e la bandiera formatasi tra il 5 gennaio e mercoledì; durante la sua ascesa nel corso del quarto trimestre 2021, Ford ha creato una serie di bandiere rialziste e i pattern sono stati costantemente riconosciuti dal mercato, il che indica che potrebbero continuare a verificarsi delle rotture rialziste in questo tipo di pattern sulle azioni Ford.
L’indice di forza relativa (RSI) di Ford potrebbe essere motivo di preoccupazione per alcuni trader rialzisti, dato che dal 3 gennaio si è attestato per lo più al di sopra del 70%: quando l’RSI di un titolo raggiunge o supera il 70% diventa ipercomprato, il che può essere un segnale di vendita per i trader tecnici, sebbene vada sottolineato che i livelli dell’indice possono prolungarsi per lunghi periodi di tempo.
Inoltre, ci sono due gap sul grafico di Ford che potrebbero far riflettere i trader rialzisti, dato che i gap sui grafici vengono colmati circa il 90% delle volte: il gap inferiore più vicino è compreso fra 21,88 e 22,42 dollari e il secondo rientra nell’intervallo compreso fra 15,92 e 16,55 dollari; entrambi sono dei breakaway gap, il che li rende leggermente meno propensi a venire colmati nel breve termine.
Ford scambia al di sopra delle medie mobili esponenziali (EMA) a otto giorni e a 21 giorni, con l’EMA a otto giorni che tende al di sopra di quella a 21 giorni: entrambi gli indicatori sono rialzisti. Inoltre, il titolo scambia al di sopra della media mobile semplice a 50 giorni, il che indica che il sentiment a lungo termine sul titolo è rialzista.
Ford ha una resistenza sopra i 25,49 e i 26,68 dollari e supporto sotto i 24,71 e i 23,52 dollari.
Foto gentilmente concessa da Ford