Mabrouk Chetouane, Head of Global Market Strategy, Solutions, International, di Natixis IM, fa il punto sulle conseguenze del rialzo dei prezzi dell’energia sull’inflazione e il posizionamento di portafoglio
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L’aumento dei prezzi dell’energia negli ultimi 12 mesi, pari al 28,5% per il petrolio nella versione WTI, e il livello raggiunto sono ormai un tema al centro dei timori degli investitori. La normalizzazione delle condizioni sanitarie e il marcato stimolo fiscale hanno sostenuto la domanda mantenendo le pressioni al rialzo sull’inflazione globale. Per questo è corretto immaginare che, anche in presenza di una sorta di “de-escalation” sul fronte russo-ucraino, i prezzi rimangano sostenuti ancora per qualche tempo.
LA CRESCITA GLOBALE RIMANE SOLIDA
È la previsione formulata da Mabrouk Chetouane, Head of Global Market Strategy, Solutions, International di Natixis IM, soprattutto in considerazione di una serie di fattori, a partire da una crescita globale che dovrebbe rimanere solida nel corso dell’anno. I rischi di natura geopolitica sono comunque ancora in essere, così come la combinazione di un livello ridotto di scorte e di deboli investimenti nel settore energetico. Secondo l’esperto di Natixis IM, se i prezzi dell’energia dovessero continuare ad aumentare, è più probabile che inneschino cosiddetti effetti di secondo round, che si rifletterebbero sul valore dell’inflazione core…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.