I Bitcoin (CRYPTO:BTC) donati ai camionisti canadesi in protesta contro le restrizioni legate al COVID-19 sono in movimento, nonostante i recenti sforzi del governo di Ottawa per “congelare” i fondi in criptovaluta.
Cosa è successo
Sull’indirizzo restano soltanto 0,11 BTC degli oltre 20 raccolti a favore dei camionisti dalla piattaforma di crowdfunding Tallycoin — secondo quanto riportato per primo da CoinDesk, che cita i dati di Blockchain.com.
All’incirca quattro piccole porzioni dei 20 Bitcoin raccolti (circa 0,14 BTC ciascuno) sono finiti in due exchange centralizzati, Coinbase Global Inc. (NASDAQ:COIN) e Crypto.com.
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Perché è importante
All’inizio di questo mese il Primo ministro canadese Justin Trudeau ha invocato l’Emergencies Act a causa delle proteste dei camionisti nella capitale Ottawa e al confine tra Stati Uniti e Canada.
La legge ha dato al governo canadese l’autorità di congelare o sospendere i conti correnti collegati ai manifestanti e sequestrare le loro criptovalute.
Lo spostamento delle criptovalute, nonostante gli sforzi messi in atto per congelare i fondi, mette in dubbio la capacità del governo di fermare le transazioni sulle blockchain decentralizzate.
Bitcoin ha una rete monetaria decentralizzata e resistente alla censura; molti sostenitori della principale criptovaluta al mondo citano la decentralizzazione come un importante elemento a favore della sua adozione.
Dunque le criptovalute ora sembrano aver acquisito un nuovo caso d’uso, divenendo un rifugio sicuro quando gli stati reprimono la libertà di espressione; così ha dichiarato lunedì il socio amministratore di Loup Funds, Doug Clinton, in un post sul suo blog.
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