Dopo un avvio in profondo rosso, l’Europa prova a limitare le perdite. Non si ferma la corsa di petrolio e gas ma a salire sono tutte le materie prime. Wall Street apre in calo, precipita il rublo
Dopo una mattinata in profondo rosso, Piazza Affari prova a restare di poco sopra la parità. L’inizio settimana sulle Borse resta all’insegna della volatilità. La guerra in Ucraina e le sanzioni imposte alla Russia spingono alle stelle il prezzo del petrolio e delle materie prime, soprattutto del gas. All’inizio di sessione, il Ftse Mib era arrivato a cedere il 6%, mentre a metà seduta ritraccia a +0,40%. Il Dax di Francoforte segna -0,60%, il Cac 40 di Parigi -0,13%, l’Ibex 35 di Madrid -0,11%. Il rublo scivola su nuovi minimi storici rispetto al dollaro e all’euro: per un dollaro occorrono 140 rubli contro i circa 70 di fine anno, mentre per un euro ne servono 152.
WALL STREET APRE IN ROSSO
La Borsa di New York apre in negativo, durante il terzo round di colloqui tra Russia e Ucraina. L’Occidente valuta nuove sanzioni contro Mosca, il presidente Usa Joe Biden pensa a un divieto d’importazione del petrolio e gas russi: la prospettiva di un embargo in Europa ha mandato in rally il prezzo del greggio. Dopo i primi minuti di scambi, il Dow Jones cede lo 0,94%, lo S&P 500 perde l’1,08% e il Nasdaq è in calo dell’1,05%…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.