Le sanzioni russe mostrano il potere del dollaro, ma quanto durerà?

Se la Russia, la Cina e gli altri Paesi rivali degli USA creassero il proprio sistema di scambi paralleli, l'era del dominio del dollaro potrebbe finire

Le sanzioni russe mostrano il potere del dollaro, ma quanto durerà?
3' di lettura

Non solo le sanzioni imposte dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea nei confronti della Russia hanno fatto crollare il rublo del 38% dall’inizio di quest’anno, ma hanno anche dimostrato quanto potere dia il dollaro agli Stati Uniti.

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Le sanzioni mettono pressione al rublo

Secondo quanto riferito, i russi si stanno mettendo in fila per prelevare contanti dagli sportelli automatici e il governo russo potrebbe non essere in grado di effettuare pagamenti di obbligazioni. Interrompendo l’accesso della Russia al dollaro, gli Stati Uniti hanno smesso di immettere il lubrificante di cui la loro economia ha bisogno per funzionare; la metà di tutto il commercio internazionale attualmente avviene in dollari e circa la metà delle obbligazioni e dei prestiti mondiali devono essere rimborsati in dollari. Un altro dato incredibile è che circa il 90% di tutte le transazioni valutarie al mondo coinvolge il dollaro.

Nel breve termine gli Stati Uniti stanno effettivamente usando il dollaro come arma contro la Russia, ma le sanzioni statunitensi potrebbero avere una ricaduta negativa a lungo termine. Se Russia, Cina e altri avversari degli USA creassero il proprio sistema di scambi paralleli che non coinvolgesse il dollaro, l’era del suo dominio potrebbe finire.

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Possibili alternative al dollaro

Fortunatamente, al 2022, non esistono molte alternative valide al dollaro che siano sia stabili che liquide. Lo yuan cinese è relativamente stabile, ma la natura autoritaria del governo cinese rende difficile l’accesso allo yuan “non convertibile” per gli investitori; inoltre, gli investitori internazionali sono ben consapevoli che il governo cinese, e non il libero mercato, controlla il sistema finanziario in Cina.

Gli appassionati di criptovaluta hanno lanciato l’idea di Bitcoin (CRYPTO:BTC) o altre criptovalute in sostituzione del dollaro, ma le oscillazioni di prezzo di Bitcoin su base giornaliera lo rendono troppo instabile per essere una riserva di valore a breve termine; eppure, la scorsa settimana il presidente della Federal Reserve Jerome Powell sembra abbia riconosciuto il potenziale delle crypto come valuta di riserva quando ha dichiarato al Congresso USA che è possibile per il mondo avere diverse valute di riserva.

“[Il conflitto Ucraina-Russia] ha sottolineato la necessità di un’azione del Congresso sulla finanza digitale, comprese le criptovalute”, ha dichiarato Powell; “abbiamo questo fiorente settore che è fatto di molte componenti e non esiste un quadro normativo tipo”.

I vantaggi del dollaro

D’altra parte, Citigroup ha recentemente affermato che al momento ci sono semplicemente troppi vantaggi per il dollaro rispetto alle criptovalute.

“Le criptovalute sostituiranno il ruolo dei Treasury del dollaro? Nemmeno lontanamente”, ha dichiarato un analista di Citigroup. “Uscire dai Treasury significa rinunciare al rendimento, alla liquidità, alla trasparenza e alla sicurezza; ma per cosa esattamente?”

Per ora, l’oro potrebbe essere la migliore alternativa per le banche centrali globali che cercano di evitare i rischi associati alla detenzione del dollaro o di altre valute nei loro bilanci; il Wall Street Journal riporta che dal 2013 la Russia ha considerevolmente incrementato la quantità di riserve d’oro; in parallelo poi ha ridotto drasticamente l’allocazione in dollari statunitensi.

Il punto di vista di Benzinga

Finora nel 2022, il mercato finanziario globale ci ha detto che il dollaro resta la valuta di riserva preferita al mondo; l’Invesco DB US Dollar Index Bullish Fund (NYSE:UUP) è salito del 3% da inizio anno e l’SPDR Gold Trust (NYSE:GLD) è in rialzo del 9,8%, mentre il Grayscale Bitcoin Trust (OTC:GBTC) è sceso del 23,5%.

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Foto per gentile concessione di: su Flickr