Invesco: la crisi ucraina non dovrebbe interrompere il ciclo del Toro

Invesco: la crisi ucraina non dovrebbe interrompere il ciclo del Toro
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Luca Tobagi, CFA – Investment Strategist, Invesco Investment Solutions, analizza i cicli storici di economie, azioni e materie prime per concludere che è prematuro pensare a una fine del ciclo di rialzo delle azioni

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Il rialzo dei prezzi di energia e materie prime porta gli investitori a porsi molte domande sull’impatto sul mercato, a cominciare dall’azionario. Uno sguardo alla storia dei cicli economici può aiutare a trovare risposte. La nozione di ciclo indica la sequenza delle varie fasi che un’economia attraversa periodicamente e che si ripetono in una serie piuttosto simile. Dopo la contrazione arriva la ripresa, poi l’espansione, poi il rallentamento, che può portare a un’altra contrazione. Il variare del contesto può creare un ambiente più favorevole ad alcune attività finanziarie, per cui l’analisi delle performance storiche ha permesso di creare i cosiddetti ‘investment clock’, per associare a ciascuna fase le asset class che in passato si sono rivelate più appropriate.

I CICLI DI BORSE E ECONOMIE

Parte da qui l’analisi di Luca Tobagi, CFA – Investment Strategist, Invesco Investment Solutions, Product Director, che osserva come negli USA la media storica, da un minimo a un minimo successivo, è stata di circa 5 anni, e di 6 anni e 3 mesi dal secondo dopoguerra a oggi, con l’ultimo ciclo che ha visto la fase di espansione più lunga della storia da giugno 2009 a febbraio 2020. A questa regolarità empirica corrisponde la ciclicità dei mercati azionari, alcuni dei quali, come l’S&P 500, hanno avuto storicamente un trend ascendente sul quale si sono innestati cicli di durata variabile, ma comparabile a quella delle varie fasi dei cicli economici o poco più lunga…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.