PIL USA in calo per due trimestri preannuncia recessione

Lo U.S. Bureau of Economic Analysis rende noti i numeri sul prodotto interno lordo degli USA: si tratta di un nuovo forte segnale di recessione

PIL USA in calo per due trimestri preannuncia recessione
2' di lettura

Nel periodo compreso tra aprile e giugno l’economia degli Stati Uniti ha registrato una contrazione stimata dello 0,9%, segnando il secondo trimestre consecutivo di crescita economica negativa e dando un forte segnale di recessione.

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Cosa è successo

Nel secondo trimestre il prodotto interno lordo (PIL) è sceso dello 0,9%, secondo una stima anticipata pubblicata giovedì dallo U.S. Bureau of Economic Analysis.

La cifra è risultata ben al di sotto delle aspettative medie degli economisti, che prevedevano un aumento del PIL compreso tra lo 0,3% (Dow Jones) e lo 0,5% (stima di consenso).

Un secondo dato stimato sul PIL USA del secondo trimestre, basato su dati più completi, verrà pubblicato il 25 agosto. 

L’arretramento dell’economia USA giunge sulla scia di un calo dell’1,6% registrato nel primo trimestre; due trimestri consecutivi di crescita negativa sono generalmente considerati un forte segnale di recessione. Il PIL è il principale indicatore dell’economia di una nazione e misura la quantità totale di beni e servizi prodotti durante un determinato periodo.  

Lo U.S. National Bureau of Economic Research dichiara ufficialmente le recessioni ed è improbabile che annunci qualcosa per almeno un paio di mesi. 

Perché è importante

La Federal Reserve ha aumentato i tassi di interesse nel tentativo di domare l’aumento dell’inflazione. Mercoledì la Fed ha alzato i tassi dello 0,75%, portando la fascia obiettivo sui fondi federali a un intervallo compreso tra il 2,25% e il 2,5%. 

La banca centrale ha dichiarato che continuerà a far defluire dal suo bilancio titoli del Tesoro, titoli emessi da agenzie e titoli garantiti da ipoteca di agenzie su base mensile.

Leggi anche: La Federal Reserve alza i tassi di altri 75 punti base 

“I recenti indicatori di spesa e produzione si sono attenuati; comunque, l’aumento dei posti di lavoro è stato robusto negli ultimi mesi e il tasso di disoccupazione è rimasto basso. L’inflazione rimane elevata, riflettendo gli squilibri di domanda e offerta legati alla pandemia, l’aumento dei prezzi dell’energia e le pressioni generali sui prezzi”, ha dichiarato la Federal Reserve in una nota.

Movimento dei prezzi

Al momento della pubblicazione, l’SPDR S&P 500 (NYSE:SPY) era in calo dello 0,59% a 398,67 dollari. Dati di Benzinga Pro.

Foto: rabbimichoel tramite Pixabay

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