Bufera sui chip? Biden valuta restrizioni all’export in Cina

L’amministrazione Biden valuta ulteriori restrizioni alle esportazioni di chip e relative apparecchiature. Si preannunciano tempi bui per il settore (e i relativi titoli quotati in borsa)?   

Bufera sui chip? Biden valuta restrizioni all’export in Cina
3' di lettura

All’inizio di questo mese Nvidia Corporation (NASDAQ:NVDA) e Advanced Micro Devices, Inc. (NASDAQ:AMD) hanno annunciato che il governo degli Stati Uniti ha limitato le esportazioni di chip per l’intelligenza artificiale in Cina, suscitando preoccupazioni tra gli investitori tecnologici. Un nuovo report suggerisce che il prossimo mese potrebbero essere annunciate nuove restrizioni.   

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Cosa è successo 

L’amministrazione Biden sta valutando la possibilità di ampliare le restrizioni sulle esportazioni di chip per l’intelligenza artificiale e di apparecchiature per la produzione di semiconduttori in Cina. Una decisione al riguardo potrebbe essere annunciata già il mese prossimo, ha riferito Reuters.

Le nuove normative, secondo il report, si basano sulle restrizioni comunicate dal Dipartimento del Commercio all’inizio di quest’anno ai produttori statunitensi di apparecchiature per chip KLA Corporation (NASDAQ:KLAC), Lam Research Corporation (NASDAQ:LRCX) e Applied Materials, Inc. (NASDAQ:AMAT).    

In precedenza, il governo aveva chiesto a queste società di procurarsi le licenze per l’esportazione in Cina di apparecchiature per la produzione di semiconduttori con nodi processore da 14 nm o meno. Anche le restrizioni imposte all’export di tecnologia AI verso la Cina potrebbero essere ampliate, afferma il report.

L’estensione delle attuali normative includerà ulteriori azioni contro la Cina, ha riferito Reuters, che cita alcune delle fonti. Comunque, il report non esclude la possibilità che le restrizioni vengano modificate e/o pubblicate in una data successiva a quella prevista.

Secondo il report, la decisione potrebbe avere un impatto negativo anche su Intel Corporation (NASDAQ:INTC) e su nuovi attori come Cerebras Systems, che si rivolgono anche ai mercati dell’informatica avanzata. 

Il governo potrebbe imporre requisiti di licenza sui prodotti contenenti i chip oggetto di restrizioni, ha aggiunto il report. Ciò significa che aziende come Dell Technologies Inc. (NYSE:DELL) e Hewlett-Packard Enterprise Company (NYSE:HPE), che producono data center utilizzando questi chip, potrebbero essere soggette a restrizioni.    

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Perché è importante 

La scelta di adottare una politica restrittiva nei confronti della Cina giunge in un contesto in cui il governo USA sta monitorando la crescita di Pechino nelle tecnologie in cui gli Stati Uniti mantengono ancora il dominio, ha riferito Reuters.

Secondo una ricerca del Center for Strategic and International Studies, la Cina è il principale attore nell’assemblaggio, imballaggio e testing dei chip ed è al quarto posto globale per fabbricazione di wafer. Gli sconvolgimenti causati dal COVID-19 hanno avuto un impatto sulle forniture provenienti da quest’area geografica, mettendo sotto pressione le aziende tecnologiche statunitensi.

A luglio il Congresso degli Stati Uniti ha approvato il CHIPS and Science Act al fine di rafforzare la progettazione e la produzione nazionali, proteggere la sicurezza degli Stati Uniti e rinvigorire la supply chain americana dei chip. La legge è stata approvata ai primi di agosto.  

Movimento dei prezzi 

Nella sessione pre-market di lunedì l’iShares Semiconductor ETF (NASDAQ:SOXX) era in rialzo dello 0,38% a 377 dollari. Dati di Benzinga Pro.

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