Google: Corte di Giustizia conferma abuso di posizione dominante

Seconda battuta d’arresto in meno di un anno per Alphabet: il Tribunale UE conferma la condanna delle autorità antitrust europee. Ecco tutti i dettagli

Google: Corte di Giustizia conferma abuso di posizione dominante
2' di lettura

Google, consociata di Alphabet Inc (NASDAQ:GOOG) (NASDAQ:GOOGL), ha subito la sua seconda battuta d’arresto in Europa in meno di un anno. Mercoledì la Corte di Giustizia dell’Unione europea ha confermato una condanna decisa dalle autorità di regolamentazione antitrust dell’organismo continentale.

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Cosa è successo

Google ha perso la battaglia legale per farsi annullare una storica multa da 4,3 miliardi di euro (4,3 miliardi di dollari) imposta dalle autorità antitrust europee al colosso tech. La Corte di Giustizia UE ha infatti convenuto che la società di Mountain View ha abusato della sua posizione dominante. Tuttavia, la corte ha ridotto l’ammenda del 5% a causa di un disaccordo su un punto.

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L’anno scorso Google aveva perso il ricorso contro una multa da 2,42 miliardi di euro (2,42 miliardi di dollari) inflitta dalla Commissione europea in relazione al suo servizio di acquisti.

“La Corte conferma ampiamente la decisione della Commissione secondo cui Google ha imposto restrizioni illegali ai produttori di dispositivi mobili Android e agli operatori di rete mobile al fine di consolidare la posizione dominante del suo motore di ricerca”, ha dichiarato la corte in una nota.

“Al fine di riflettere meglio la gravità e la validità dell’infrazione, la Corte ritiene tuttavia opportuno imporre a Google un’ammenda di 4,125 miliardi di euro (4,12 miliardi di dollari), poiché il suo ragionamento differisce per certi aspetti da quello della Commissione”, ha aggiunto il tribunale.

Perché è importante

La sentenza rafforza la posizione dell’autorità di regolamentazione antitrust dell’UE, che quest’anno aveva subito delle sconfitte in alcuni casi riguardanti altri colossi come Intel Corporation (NASDAQ:INTC) e Qualcomm Inc. (NASDAQ:QCOM). 

Il capo dell’autorità antitrust europea, Margrethe Vestager, nel 2018 aveva stabilito che “Google ha utilizzato Android come veicolo per cementare il dominio del suo motore di ricerca”.

“Queste pratiche hanno negato ai rivali la possibilità di innovare e di competere in base al merito. Hanno negato ai consumatori europei i vantaggi di una concorrenza effettiva nell’importante ambito della telefonia mobile”.

Google, criticando la decisione dell’UE, ha affermato che farà appello. La società ritiene infatti di aver agito come innumerevoli altre aziende e che i pagamenti e gli accordi pattuiti aiutano a mantenere Android un sistema operativo gratuito. 

Nel frattempo, un tribunale degli Stati Uniti ha dato il via libera a un più ampio procedimento antitrust contro Google. Secondo il tribunale, il gigante tecnologico avrebbe monopolizzato il mercato delle tecnologie pubblicitarie e soppresso la concorrenza con il suo accesso ai dati. Comunque, il giudice ha respinto le argomentazioni di una collusione tra Google e Meta Platforms Inc. (NASDAQ:META).  

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