Ray Dalio si scaglia contro la Fed: le azioni crolleranno del 20%

Il fondatore di Bridgewater Associates — il più grande hedge fund al mondo — prevede un crollo del mercato azionario a causa degli aumenti dei tassi di interesse

Ray Dalio si scaglia contro la Fed: le azioni crolleranno del 20%
2' di lettura

Secondo il miliardario Ray Dalio, l’aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve potrebbe “far crollare” l’economia.

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In un recente post su LinkedIn, il fondatore di Bridgewater Associates ha affermato che l’aumento dei tassi di interesse a circa il 4,5%, al fine di combattere l’inflazione, farà precipitare i prezzi delle azioni del 20%.

“Sembra che i tassi di interesse dovranno aumentare molto (verso l’estremità più alta della fascia compresa tra il 4,5% e il 6%)”, ha scritto Dalio. “Ciò ridurrà la crescita del credito al settore privato, il che farà crollare la spesa del settore privato e, di conseguenza, l’economia”.

Dalio ha pubblicato l’analisi martedì 13 settembre, quando si è registrato il peggior sell-off del mercato da giugno 2020.

Dalio, che gestisce oltre 150 miliardi di dollari di asset — facendo di Bridgewater il più grande hedge fund al mondo — ha fatto anche altre previsioni:

  • Sul tasso di inflazione medio I mercati si aspettano il 2,6%, ma la stima di Dalio è che sarà tra il 4,5% e il 5% a lungo termine e “significativamente più alta” in caso di shock economici (cioè guerre in Europa e in Asia o disastri ambientali).
  • L’inflazione scenderà leggermente Alcuni shock si risolveranno, ma l’inflazione “tornerà a tendere al rialzo” verso il 5% nel medio termine. Dalio è “molto incerto” su questa stima e non ha approfondito l’argomento perché “ci vorrebbe troppo tempo”.
  • La curva dei rendimenti dei TreasurySarà “relativamente piatta” fino a quando non ci sarà “un effetto negativo inaccettabile sull’economia”. Dalio ha anche fornito stime sull’inflazione e i rendimenti reali, che saranno compresi tra il 4,5 e il 6% sia nei tassi lunghi che in quelli brevi. “L’estremità superiore di questo intervallo sarebbe intollerabilmente negativa per i debitori, i mercati e l’economia”.

Anche Scott Minerd, responsabile degli investimenti di Guggenheim Partners, prevede che le azioni potrebbero scendere di un ulteriore 20%. Ha basato la sua previsione sul multiplo prezzo/utili dell’S&P 500, che storicamente tende al ribasso quando l’inflazione è più alta.

La variazione annuale dell’indice core dei prezzi della spesa per consumi è attualmente al 4,6% e l’S&P 500 scambia a un multiplo di 19.

L’SPDR S&P 500 ETF Trust (NYSE:SPY) e l’SPDR Dow Jones Industrial Average ETF (NYSE:DIA) sono in calo rispettivamente del 12,76% e del 10,86% da inizio anno. I mercati azionari e obbligazionari statunitensi, in generale, hanno subito perdite a due cifre negli ultimi 12 mesi.

Immagine: per gentile concessione del World Economic Forum tramite Flickr