Cosa succederà dopo le dimissioni di Liz Truss?

Le dimissioni della prima ministra Liz Truss aprono le porte alle nuove consultazioni interne al partito e partono i totoministri.

Cosa succederà dopo le dimissioni di Liz Truss?
4' di lettura

Dopo soli 45 giorni di mandato, il primo ministro britannico Liz Truss ha rassegnato le dimissioni giovedì, causando ancora più caos nella crisi politica in corso che il Regno Unito deve affrontare.

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Il suo mandato è stato segnato da turbolenze politiche ed economiche poiché la maggior parte delle sue proposte, racchiuse in un mini-budget caratterizzato da tagli fiscali, sono fallite drammaticamente, portando il paese in una crisi finanziaria interna.

«È chiaro che parti del nostro mini-budget sono andate più lontano e più velocemente di quanto i mercati si aspettassero», aveva detto Truss la scorsa settimana, mentre già si parlava delle possibili dimissioni.

Ora, con la sua dimissione ufficiale, il partito conservatore si è impegnato a trovare il suo sostituto in una sola settimana.

Come (e quando) il partito conservatore sceglierà un nuovo leader?

Graham Brady, presidente del Comitato dei membri privati conservatori (noto anche come Comitato del 1922) ha dichiarato che il partito si aspetta l’insediamento di un nuovo leader entro il 28 ottobre.

In circostanze normali, il processo di selezione coinvolgerebbe i legislatori conservatori attraverso votazioni segrete per selezionare i due candidati migliori che sarebbero poi votati dai membri del partito, ossia circa 150.000 residenti britannici.

Ma ora, mentre i cittadini chiedono un’azione rapida, Brady ha affermato che il partito dovrà fissare una soglia molto alta per il numero di candidature necessari per qualificarsi, ha riferito The Guardian.

Dato che il partito ha 357 membri del parlamento, possono esserci solo tre candidati. Ma il caso potrebbe essere che solo uno ottenga più di 100 voti, il che lo renderebbe immediatamente primo ministro. Se ci sono due o più persone che raggiungono questa posizione, i membri del partito saranno convocati per effettuare la chiamata finale.

Chi è in fila per succedere a Truss come primo ministro?

Mentre il leader dell’opposizione Keir Starmer ha chiesto elezioni generali immediate dopo le dimissioni di Truss, l’agenda del partito conservatore è sulla ricerca di un nuovo leader per il tempo restante.

Jeremy Hunt, il nuovo ministro delle finanze si è escluso dal ruolo, così come l’influente veterano dei Tory Michael Gove.

Sebbene le candidature non siano ancora state ufficializzate, i possibili contendenti includono l’ex cancelliere Rishi Sunak e l’ex primo ministro Boris Johnson.

Anche Penny Mordaunt, leader della Camera dei Comuni e segretario alla Difesa Ben Wallace, stanno guadagnando popolarità come improbabili perdenti.

Sunak dovrebbe ricandidarsi essendo arrivato secondo nella gara per la leadership che ha fatto seguito alle dimissioni di Johnson e ha portato al mandato di Truss la scorsa estate.

Penny Mordaunt era una candidata improbabile che salì rapidamente alla ribalta nel concorso estivo, diventando la preferita dei bookmaker. Il suo asso nella manica consisterebbe nell’essersi dissociata da Johnson e il suo gabinetto, il che la presenta come un «nuovo inizio» nella stagnazione della leadership del partito.

Lo stesso Boris Johnson potrebbe essere il secondo classificato e riprendersi il suo vecchio lavoro. L’ex Primo Ministro è uscito per lo scandalo quando più di 50 ministri e collaboratori, tra cui Sunak, si sono dimessi dopo una serie di accuse morali su un alleato chiave di Johnson, oltre ad altri scandali tra cui una presunta cattiva gestione della pandemia di COVID-19 e la violazione delle sue stesse regole di blocco.

Johnson gode ancora del sostegno dei membri del partito conservatore. Un rapido sondaggio condotto giovedì su 530 membri del partito lo colloca come il candidato preferito con il 32% dei voti, seguito da Sunak con il 23%.

A seguire, con il 10% dei voti, arriva Wallace, l’attuale segretario alla Difesa. È un ex soldato che si è opposto alla Brexit e potrebbe anche portare la ventata di novità tanto necessaria alla leadership dei Tory in difficoltà.

Le candidature si chiuderanno lunedì alle 14:00 (ora locale).

Reazione del mercato

Gli ETF costruiti attorno all’economia britannica hanno reagito favorevolmente alle dimissioni di Truss. La sua leadership si è rivelata un grosso fallimento per l’economia del paese, mettendo a dura prova la sterlina britannica e il potere d’acquisto della popolazione.

L’ETF iShares MSCI United Kingdom (NYSE:EWU), che segue il più ampio mercato azionario del Regno Unito, ha registrato un modesto rally dopo l’annuncio della notizia, ma si è stabilizzato al ribasso per chiudere giovedì a 26,78 dollari in ribasso di soli 2 centesimi. L’ETF più piccolo Franklin FTSE United Kingdom (NYSE:FLGB) ha avuto una performance simile, perdendo solo lo 0,1% chiudendo a 19,97 dollari.

L’ETF iShares MSCI United Kingdom Small-Cap (BATS:EWUS), che ha fornito un’esposizione a 270 società britanniche a piccola capitalizzazione, è aumentato dello 0,5%, chiudendo la sessione di negoziazione di giovedì a 26,41 dollari.

Immagine Shutterstock.

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