Agenda Onu per lo sviluppo sostenibile, l’Italia arretra in 10 obiettivi su 17

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Partendo dall’ultimo report Asvis, Etica Sgr fa il punto sui progressi dell’Italia nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile Onu: la strada da percorrere è ancora lunga e passa per la finanza

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Rallentamento e immobilità. Con questi due termini si può riassumere il contenuto dell’ultimo rapporto Asvis che fotografa il percorso dell’Italia verso il raggiungimento dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu. L’Italia ha conseguito dei miglioramenti solo in due obiettivi sui 17 totali: energia pulita e accessibile (goal 7) e lavoro dignitoso e crescita economica (goal 8). In altri dieci obiettivi dell’agenza Onu il nostro Paese ha fatto registrare dei rallentamenti, mentre nei restanti cinque la situazione è rimasta pressoché immutata.

MIGLIORAMENTI IN DUE OBIETTIVI

Come accennato, l’Italia ha conseguito dei miglioramenti in due soli obiettivi. Uno è quello delle fonti di energia rinnovabile, settore che ha visto l’Italia progredire rapidamente dal 2006 in poi per poi attestarsi su una crescita moderata (+1,6%) negli ultimi 5 anni. L’obiettivo del 45% di rinnovabili nel mix energetico fissato dall’agenda Onu per il 2030 è ancora lontano, visto che l’Italia si attesta attualmente al 22%. In realtà, come evidenziano gli esperti di Etica Sgr, il progresso registrato dall’Italia è semplicemente dovuto alla diminuzione di energia per uso industriale avvenuto durante i periodi di lockdown. Anche sull’altro obiettivo in cui l’Italia ha fatto registrare progressi – lavoro dignitoso e crescita economica – Asvis evidenzia delle criticità, come per esempio il calo dell’occupazione giovanile e il peggioramento delle disuguaglianze…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.