L’inflazione in frenata può favorire le azioni, ma poi la crescita debole si farà sentire

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Neuberger Berman, nelle Prospettive Settimanali del CIO, avverte che sarà difficile un atterraggio morbido dell’economia e che la ‘resa dei conti’ sul fronte degli utili aziendali è rimandata al massimo a fine del 2023

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L’azionario ha iniziato il 2023 con un certo slancio, e un rallentamento dell’inflazione potrebbe giocare temporaneamente a favore, ma l’indebolimento della crescita si farà prima o poi sentire sui conti aziendali. Nonostante il probabile rallentamento di crescita e utili nei primi mesi del 2023 ci sono in realtà diversi fattori positivi su cui gli investitori possono concentrarsi: l’inflazione che appunto sta rallentando, le banche centrali che appaiono in procinto di ridurre l’entità dei rialzi e il dollaro si sta indebolendo.

SOLO RINVIATA LA RESA DEI CONTI SUGLI UTILI

Lo sottolinea Neuberger Berman, nelle Prospettive Settimanali del CIO dal titolo ‘Rinviata la resa dei conti’, firmate da Joseph V. Amato, President and Chief Investment Officer—Equities, avvertendo però che il percorso verso un atterraggio morbido dell’economia è sempre più in salita. Nel breve periodo possono sussistere i margini affinché il sentiment degli investitori venga sostenuto dai dati, ma Amato vede il mercato azionario alle prese con dinamiche di crescita e inflazione molto complesse, e ritiene che qualora non inizi a concretizzarsi nel primo trimestre del 2023, una resa dei conti sul fronte degli utili potrà essere rimandata al massimo fino alla fine dell’anno

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.