ChatGPT finisce sotto i riflettori dell’Unione Europea

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Thierry Breton, commissario europeo per il mercato interno e i servizi, chiede regole più rigorose sulle intelligenze artificiali

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Qualche giorno fa, nel concludere il nostro speciale sulle intelligenze artificiali, affermavamo che questa rivoluzione tecnologica avrebbe evidenziato dei vuoti normativi alla pari di quelli venutisi a creare con l’avvento di Internet o la nascita di realtà quali Uber, AirBNB e Deliveroo. Ebbene, sono di queste ore le dichiarazioni di Thierry Breton, commissario europeo per il mercato interno e i servizi, secondo il quale si rendono necessarie delle regole per affrontare i ‘problemi’ (ma noi avremmo preferito il termine ‘opportunità’) legati a ChatGPT e alle IA in generale.

BRUCIANTE

A due mesi dal lancio, ChatGPT è l’app col più elevato tasso d’adozione nella storia da parte degli utenti. Ma la tecnologia ideata da OpenAI, che può creare articoli, saggi, poesie così come interi blocchi di codice, può essere utilizzata anche per plagiare i lavori altrui e diffondere informazioni errate. Al punto che Breton s’è sentito di affermare che OpenAI (società privata nella quale Microsoft ha appena investito 10 miliardi dollari), così come le altre, ha urgente bisogno di essere regolamentata tramite la creazione di uno standard globale per la tecnologia attualmente al vaglio a Bruxelles. “Come dimostrato da ChatGPT, le soluzioni basate sulle IA possono offrire grandi opportunità per le aziende e i cittadini, ma possono anche rappresentare dei rischi. Ecco perché abbiamo bisogno di un robusto quadro normativo per garantire IA affidabili, basate su dati di alta qualità”, ha dichiarato Breton a Reuters…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.