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    Gli investitori possono guardare agli Stati Uniti come luogo in cui investire nel 2023?

    Benzinga Partner ContentBy Benzinga Partner Content06/02/2023 Altri Mercati 5 min. di lettura
    Gli investitori possono guardare agli Stati Uniti come luogo in cui investire nel 2023?
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    In questo attuale momento condizionato da fattori bellici e geopolitici, l’inflazione galoppa e, con lo spettro di una recessione all’orizzonte, non è facile capire dove riporre i propri soldi per riuscire a guadagnare. Si guarda favorevolmente oltre i confini, in particolare agli Stati Uniti che hanno un’economia più robusta e una forte presenza nel settore della tecnologia, considerata ancora un traino finanziario.

    Le economie mondiali e un focus sugli Stati Uniti

    Il 2022 appena concluso ha evidenziato un bilancio negativo per molte economie di tutto il mondo, con i titoli azionari che hanno registrato delle vertiginose discese. L’indice italiano FTSE Mib ha perso quasi il 10% mentre quello STAR (il segmento titoli con alti requisiti) è precipitato del 23%. In Europa lo Stoxx Europe 600 è sceso del 9,3% con Francoforte, per fare degli esempi, che è arrivato a -9,37%, Madrid a circa -4%, mentre Parigi a -6%. Pessimi risultati anche per Mosca che ha perso più del 42% e Shanghai che è piombata a -13,42%. In passivo anche le obbligazioni, così come sono andati male i risparmi giacenti sui conti correnti e i depositi di risparmio, che hanno fatto perdere il potere d’acquisto e fiducia negli stati d’animo. Mentre alcuni Paesi si sono salvati registrando dati positivi, come Londra, l‘India o il Brasile.

    Gli Stati Uniti, a seguito del conflitto in Ucraina, sono stati travolti da una batosta iniziale, ma poi hanno dimostrato una certa solidità. La politica aggressiva della Fed non ha rallentato la morsa monetaria, ma l’inflazione ha iniziato a scendere, così come la disoccupazione. Wall Street ha reagito e il dollaro si è ripreso il vantaggio sulle altre valute.

    (Image: Tradingeconomics.com)

    Ci sono dei segnali che fanno credere che l’economia a stelle strisce non subirà una recessione, grazie a un’attività produttiva resiliente e un forte mercato del lavoro.

    I buoni del tesoro statunitensi

    Investire in azioni è un’operazione che molti analisti hanno preso in considerazione dopo il periodo nero post Covid. Sembrava l’opzione migliore, ma l’inflazione globale, la crisi energetica in Europa e il rincaro dei prezzi delle materie prime hanno messo in crisi i mercati finanziari.

    L’acquisto di azioni è dettato da vari motivi. Tra questi c’è l’apprezzamento del capitale quando aumentano di valore o la possibilità di ricevere il pagamento dei dividendi, che avviene quando una società distribuisce una parte dei suoi utili agli azionisti. E’ un buon potenziale di crescita nel lungo periodo ma, come è noto, nel mercato finanziario gli andamenti dei titoli sono altalenanti e le fluttuazioni, derivanti da diversi fattori, non permettono garanzie. Mentre un’opzione relativamente sicura è rappresentata dai buoni del tesoro statunitensi.

    Maxim Manturov, Responsabile della consulenza sugli investimenti presso Freedom Finance Europe, afferma che: “sulla base delle valutazioni attuali, è probabile che le obbligazioni statunitensi sovraperformino gli altri asset nel breve termine, essendo soggette a una volatilità molto inferiore e offrendo l’ulteriore vantaggio di un potenziale di rialzo in caso di ulteriore indebolimento dell’economia. I buoni del tesoro statunitensi offrono quindi agli investitori un investimento e un dividendo sicuri, il che rappresenta per loro un vantaggio significativo. Sono probabilmente il metodo di investimento più popolare nel mercato obbligazionario. Sono sostenuti dalla piena fiducia negli Stati Uniti, sono le attività più sicure al mondo e non comportano praticamente alcun rischio di credito”.

    Il vantaggio dei titoli tecnologici

    Gli anni 2020/2021, complice la pandemia e i conseguenti lockdown, hanno rappresentato un periodo dorato per i titoli tecnologici, ma dall’anno scorso hanno subito un tracollo inaspettato. Ne sono esempi Peloton Interactive o Zoom Video Communication. Allo stesso tempo però, ci dei titoli americani come Alphabet e Microsoft che non hanno mai smesso di espandersi e guardare strategicamente al futuro facendo acquisizioni importanti.

    Azioni Microsoft Corp.

    (Image: BorsaItaliana.it)

    Il mercato è attualmente nervoso e volatile ma le prospettive per alcuni settori sono in crescita. Ad esempio, i titoli FAANG, i 5 colossi della tecnologia, rappresentano ancora una fiorente quantità dell’Indice S&P 500. Le azioni IoT, Internet of Things, cioè tutti quegli oggetti di utilizzo quotidiano che sono connessi a Internet. Le azioni AI, l’intelligenza artificiale, dove vengono sfruttati i computer per sostituire l’uomo in diverse attività. Oppure, i titoli di semiconduttori, ovvero aziende che producono chip per computer e altre tecnologie.

    Proprio ad agosto, il presidente Joe Biden ha firmato il CHIPS del 2022, ovvero il Creation Helpful Incentives to Produce Semiconductors and Science Act, attribuendo 52 miliardi di dollari di sussidi per i prossimi cinque anni a favore della produzione di chip negli Stati Uniti e per diminuire la dipendenza del paese da altri come la Cina. Inoltre, ci sono una varietà di settori che crescono e aziende che riescono a sfruttare il trend positivo. Situazioni che sono adatte per impiegare il denaro, in azioni o ETF, come l’immobiliare, l’energia rinnovabile, nucleare o eolica, le auto elettriche, i titoli petroliferi, i servizi sanitari o alcuni titoli stranieri come quelli cinesi o tedeschi, oltre a quelli statunitensi.

    Per concludere, con una economia diversificata e un’ampia gamma di opportunità di investimento, gli Stati Uniti rimangono un luogo ideale dove riporre il denaro nel 2023, facendo sempre attenzione ai rischi legati a fattori macroeconomici, alle crisi e alle fluttuazioni fisiologiche che abbattono i mercati finanziari.

    Immagine: Getty Images

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