PGIM: segnali misti sulle banche hanno offuscato la svolta da colomba della Fed

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Ma alla fine l’impatto dello stress sofferto dalle banche si farà sentire su economia e inflazione, portando la Fed a concludere verosimilmente il ciclo dei rialzi e ad iniziare a tagliarli di 50-75 punti già entro quest’anno

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La decisione di alzare i tassi annunciata a marzo dalla Fed come da attese è stata accompagnata da diversi segnali misti e da ‘colomba’ sul settore bancario. In prospettiva, i movimenti di mercato continueranno logicamente ad essere guidati dai dati e dagli eventi. Se quelli relativi a crescita e inflazione usciranno forti e elevate, gli asset a rischio ne soffrirebbero, perché questo limiterebbe la portata dell’azione della Fed diretta a contrastare lo stress bancario con politiche accomodanti. Al contrario, crescita e inflazione moderate, che sembrano più verosimili data la stretta creditizia che si profila, dovrebbero tener viva la speranza di una fine dei rialzi dei tassi che dia tempo al settore bancario di stabilizzarsi.

POLITICA MONETARIA E TURBOLENZE BANCARIE

Sono le conclusioni dell’analisi di PGIM Investments che fa il punto dopo gli ultimi sviluppi di politica monetaria e le turbolenze bancarie. Non a sorpresa, dall’ultimo meeting della Fed è uscito il segnale di un percorso più morbido per futuri rialzi, come si ricava anche dalle omissioni nel comunicato del FOMC rispetto al precedente. Il picco dei tassi indicato dalle aspettative dei membri della banca centrale è rimasto al 5,25%, segnalando che la fine del ciclo è molto vicina, e lo stesso Powell ha ammesso che si è parlato di una possibile pausa…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.