Entro la fine del mese, i fan dei Rolling Stones potranno acquistare una delle 40 foto uniche e vintage. Ogni foto avrà un token non fungibile, o NFT, collegato all’oggetto da collezione fisico che funge da certificato di proprietà.
Basta non chiamarli NFT.
Le società che gestiscono il drop, OneOf e Globe Entertainment, utilizzano il termine Digital Certificate of Authenticity, o DCOA, come nomenclatura preferita. La raccolta di foto, che si presenta sotto forma di diapositive racchiuse in cornici di plastica trasparente, presenterà “momenti storici catturati da vari tour negli anni ’60 e ’90”, tra cui alcune immagini di Mick Jagger e Tina Turner.
La tendenza delle aziende a evitare di chiamare asset digitali o token con NFT di utilità a favore di una terminologia più generica come gli oggetti da collezione digitali sembra guadagnare slancio, soprattutto se rivolte ai consumatori mainstream. Nella promozione di un film sui vampiri di Nicolas Cage, Fox Entertainment utilizza i token come pass fedeltà per i fan dello show Masked Singer, e gli avatar di Reddit sono tutti esempi di NFT emessi senza usare il termine.
Gli NFT hanno assunto una connotazione negativa per molti poiché lo scandalo e il grave deterioramento dei prezzi hanno afflitto il mercato degli asset digitali, facendo sì che alcune persone si sentissero a disagio in un settore un tempo caldo.
La collezione di diapositive fotografiche e NFT di The Rolling Stones in edizione limitata sarà disponibile la prossima settimana e costerà da 199 a 300 dollari. Ogni diapositiva e foto sono considerate oggetti da collezione.
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