Space Economy non è solo solo turismo spaziale ma occasione d’investimento a tutto campo

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A differenza della corsa allo spazio tra USA e URSS finanziata dai governi, la nuova frontiera di oggi è aperta a tutti gli investitori con sbocchi in moltissimi settori, grazie al crollo dei costi e all’innovazione tecnologica

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La corsa allo spazio degli anni Sessanta, culminata con lo sbarco dell’uomo sulla luna, regalò a tutti i ‘terrestri’ una formidabile ricaduta di innovazioni e applicazioni tecnologiche che avrebbero cambiato profondamente le produzioni e i consumi nel ventennio successivo all’ultima missione Apollo, nel 1972. Lo sforzo americano per raggiungere e sorpassare alla grande l’URSS nella corsa allo spazio è stato anche un colossale incubatore, che con circa 25 miliardi di dollari di allora sviluppò di 6.300 nuovi prodotti, tecnologie e soluzioni mai viste prima, coinvolgendo 60.000 scienziati e ingegneri e 20.000 aziende. Dagli smartphone ai microcomputer, alla sostituzione delle vecchie valvole con transistor e circuiti integrati, fino alle chiusure in velcro oggi diffusissime per abiti e accessori, un gigantesco fall-out tecnologico cambiò la vita di consumatori e imprese nei decenni successivi, con 7 dollari ricaduti sul pianeta terra per ogni dollaro investito nella corsa alla luna.

LA NUOVA FRONTIERA NON È SOLO TURISMO SPAZIALE

Oggi ci risiamo? La space economy da qualche tempo è tornata a fare titolo, grazie alle intuizioni visionarie di Elon Musk ma non solo, ma viene declinata sui media soprattutto in termini di ‘turismo spaziale’, viste le cifre che il popolo dei miliardari terrestri è disposto a spendere. In realtà la dimensione economica e finanziaria della ‘nuova frontiera’ è grande almeno quanto quella di 40 anni fa, ma con notevoli differenze. Allora, i miliardi necessari li mettevano i governi, soprattutto americano e sovietico, che bruciò gli ultimi soldi prima del collasso dell’Impero del Male proprio nella rincorsa inutile allo scudo stellare di Ronald Reagan. Fu un ‘affare’ colossale per i consumatori di tutto il mondo, ma non tanto per gli investitori, la NASA non faceva IPO per finanziare i programmi Apollo. Oggi le dimensioni sono cambiate, sia in termini di disponibilità di capitali privati, che possono mettere sul piatto più risorse dei governi, sia in termini di costi…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.