La Commissione Ue rivede al rialzo le stime di crescita per il 2023 ma anche quelle di inflazione mentre la produzione industriale in Eurozona segna il maggior calo dal 2020. Lira turca ai minimi dopo il voto che apre al ballottaggio
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L’azionario europeo viaggia debole intorno alla parità nella prima seduta della settimana con gli occhi degli investitori su dati macroeconomici di segno contrastante. La Commissione Ue ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita per il 2023 portandole al all’1% dallo 0,8% e anche quelle del 2024 all’1,7% dall’1,6%. Ma è stata alzata anche la stima di inflazione al 5,8% dal 5,6%. La produzione industriale dell’Eurozona registra a marzo un calo del 4,1% sul mese, contro il -2,5% delle stime, il più pesante dai tempi della pandemia nel 2020.
Intanto la lira turca scende sotto quota 20 contro dollaro a nuovi minimi record dopo che dalle elezioni non è uscito un vincitore al primo turno, rinviando tutto al ballottaggio del 28 maggio tra Erdogan e lo sfidante Kilicdaroglu
A Milano l’indice FTSE MIB si tiene comunque sopra la soglia dei 27.000 punti e fa un po’ peggio delle altre piazze europee dopo un finale di settimana in recupero. A livello di singoli titoli e settori, viaggiano in negativo quelli legati ai materiali di base e in positivo i tech e le utility, mentre nel settore bancario prevale la piattezza. Di nuovo sotto pressione Telecom Italia che sta cercando di far muovere al rialzo le offerte per la rete fissa.
Sul mercato delle commodity il prezzo del petrolio si muove in lbuon rialzo con il WTI che viaggia sopra i 71 dollari mentre il Brent scambia sopra i 75. L’euro contro dollaro continua a passare di mano sotto quota 1,09, mentre i rendimenti dei principali titoli di Stato si muovono in lieve rialzo con quello del BTP italiano appena sotto il 4,2% e il Bund tedesco intorno al 2,3%.
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.
