L’incertezza sulla Fed fa scivolare giù i titoli statunitensi

I futures sul Nasdaq e sull'S&P 500 calano in attesa della Fed. Il rapporto rischio-rendimento per le azioni "non è più convincente"?

L’incertezza sulla Fed fa scivolare giù i titoli statunitensi
5' di lettura

I futures azionari hanno registrato un andamento contrastante nella mattinata di giovedì, in attesa della riunione della Federal Reserve della prossima settimana in cui si fisseranno i tassi di interesse. I rendimenti obbligazionari sono saliti, a testimonianza delle aspettative che la banca centrale possa guardare al di là degli sbalzi e procedere con i rialzi dei tassi. L’eurozona è caduta in una recessione tecnica: i dati ufficiali hanno mostrato che l’economia della regione si è contratta per la seconda volta di seguito. Questo potrebbe aggravare i timori di una recessione oltreoceano.

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Indicazioni dal trading di mercoledì

I titoli azionari hanno chiuso la seduta di mercoledì con una nota contrastante, in quanto l’indecisione ha spinto gli operatori in uno stato d’animo difensivo. La mancanza di chiarezza sulle prospettive economiche e su ciò che la Fed potrebbe fare nel corso della riunione della prossima settimana ha mantenuto il sentiment basso fino ad ora.

L’indice Nasdaq Composite e l’indice S&P 500 hanno perso i loro guadagni iniziali e sono scivolati sotto la linea di equilibrio nella tarda mattinata. Le due medie hanno continuato a rimanere in rosso per il resto della seduta. Il Dow Industrials ha superato il nervosismo iniziale ed è rimasto in verde per la maggior parte della seduta.

I titoli dell’energia hanno fatto registrare una forte ripresa, mentre i titoli dell’industria, dei materiali, della vendita al dettaglio e dei servizi di pubblica utilità hanno suscitato un interesse d’acquisto. D’altro canto, i titoli dei servizi di comunicazione e della tecnologia hanno registrato un netto calo.

Prestazioni degli indici statunitensi di mercoledì
Indice Prestazione (+/-)   Valore
Nasdaq Composite -1,29%   13.104,89
Indice S&P 500 -0,38%   4.267,52
Dow Industrials +0,27%   33.665,02

Parola all’analista

Jeffrey Buchbinder, chief equity strategist di LPL Financial, ha una visione più moderata del mercato. “A causa dell’elevato rischio di recessione, sembra improbabile che il mercato possa raggiungere a breve termine la fascia alta del nostro obiettivo di fair value di fine anno per l’S&P 500, a 4.400”, ha dichiarato l’analista.

“E con le obbligazioni che offrono alcuni dei rendimenti più ricchi degli ultimi decenni, il rapporto rischio/rendimento delle azioni non è più convincente, a nostro avviso”, ha aggiunto.

Pur non escludendo ulteriori rialzi rispetto ai livelli attuali, grazie al forte slancio, l’analista ha affermato che il suo target di fair value è probabilmente un punto naturale in cui le azioni possono prendere fiato.

L’analista ha dichiarato di essere neutrale sulle azioni.

I futures oggi

Performance dei Futures degli Stati Uniti di Giovedì
Indice Performance (+/-)  
Futures Nasdaq 100 +0,14%  
Futures S&P 500 +0,08%  
Futures Dow -0,02%  
Futures R2K -0,10%  

Nelle negoziazioni pre-market di giovedì, l’SPDR S&P 500 ETF Trust (NYSE:SPY) è salito dello 0,10% a 426,98 dollari e l’Invesco QQQ ETF (NASDAQ:QQQ) ha guadagnato lo 0,13% a 349,27 dollari, secondo i dati di Benzinga Pro.

Prossimi dati economici

Il Dipartimento del Lavoro pubblicherà i dati settimanali sulle richieste di disoccupazione alle 8:30 EDT. Gli economisti si aspettano in media che il numero di persone che hanno richiesto il sussidio di disoccupazione sia stato di 235.000 unità nella settimana conclusasi il 3 giugno, rispetto alle 232.000 unità della settimana precedente.

Il Dipartimento del Commercio pubblicherà il rapporto sulle scorte all’ingrosso per il mese di aprile alle 8:30 EDT. Le vendite all’ingrosso potrebbero essere aumentate dello 0,4% su base mensile ad aprile, invertendo parte del calo del 2,1% registrato a marzo. Le stime di consenso prevedono un calo dello 0,2% delle scorte intere rispetto ai livelli invariati di marzo.

Il Tesoro terrà le aste di titoli a quattro e otto settimane alle 11:30 EDT.

La Federal Reserve pubblicherà il suo report sul credito al consumo in essere per il mese di aprile alle ore 15:00 EDT. Le stime di consenso prevedono un calo del credito al consumo in essere a 22 miliardi di dollari rispetto ai 26,51 miliardi di marzo.

Azioni in evidenza

  • GameStop Corp. (NYSE:GME) è crollata del 19% nelle contrattazioni pre-market dopo che l’azienda ha riportato una perdita nel primo trimestre e ha licenziato il suo CEO.
  • Smartsheet, Inc. (NYSE:SMR) e Oxford Industries, Inc. (NYSE:OXM) sono scese rispettivamente del 18% e del 5% dopo l’annuncio dei loro risultati trimestrali.
  • FuelCell Energy, Inc. (NASDAQ:FCEL), Signet Jewelers Limited(NYSE:SIG) e DocuSign, Inc. (NASDAQ:DOCU) sono tra le aziende di rilievo che riporteranno i loro profitti nella giornata di giovedì.

Materie prime, obbligazioni e altri mercati azionari globali

I futures del greggio sono saliti dello 0,92% a 73,20 dollari al barile nei primi scambi europei di giovedì, invertendo parte dell’avanzata dell’1,10% di mercoledì.

Il rendimento del titolo di riferimento del Tesoro a 10 anni è sceso di 0,021 punti percentuali al 3,805%.

I principali mercati asiatici hanno chiuso la seduta di mercoledì per lo più in ribasso, trascinati dalle forti perdite registrate dai mercati giapponese e sudcoreano. I mercati di Hong Kong, Cina, Singapore e Indonesia hanno invertito la tendenza al ribasso e sono avanzati nel corso della sessione.

I trader della regione hanno reagito alla mancanza di fiducia nel mercato statunitense durante la notte. La Reserve Bank of India, riunitasi giovedì, ha mantenuto invariati i tassi di riferimento ma ha accennato a un futuro inasprimento, facendo scendere i titoli del Paese.

I titoli europei hanno registrato un andamento altalenante nella tarda mattinata di giovedì, mentre i trader digeriscono i dati finali del PIL del primo trimestre pubblicati da Eurostat. L’economia ha subito una contrazione dello 0,1% su base trimestrale, segnalando che l’economia dei 20 Paesi è entrata in recessione tecnica.