Non solo Cina: tutto il fermento del continente asiatico e le prospettive per l’Occidente

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L’economia cinese è in difficoltà. Pechino tenta di ricucire alcuni strappi con l’Occidente, per ritrovare la serenità con alcuni partner commerciali. Intanto però altri stati asiatici iniziano a fare gola alle aziende. Quali scenari ci sono per Stati Uniti ed Europa?

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Il valzer si balla in due.

Una danza elegante, quasi pomposa. E d’altro canto è nata nella Vienna dell’800, anticipando a ritmo di musica quella stessa eleganza pomposa che sarà poi di Klimt e dell’Art Nouveau.
Ma torniamo a noi. Perché il ballo a cui vogliamo fare riferimento è sì importante come un valzer, ma i ballerini sul parquet non sono due giovani viennesi, ma i paesi asiatici e occidentali dei giorni nostri. Non è ben chiaro chi guidi le danze e chi si faccia guidare, anche perché probabilmente varia in base al momento. In questo particolare periodo, per esempio, la Cina è rimasta un po’ a bagnomaria in mezzo alla sala, in cerca di un nuovo compagno a cui aggrapparsi per continuare a ballare. Guarda la Germania, guarda la Francia, e ci prova persino con gli Usa, ma sta facendo fatica a rimanere a tempo.

Strano, per qualcuno abituato da tempo a fare il ritmo di molti mercati.

La musica intanto non si ferma e il mondo continua a suonare: accordi economici in Re minore, quartetto d’archi. E mentre Pechino è in difficoltà, impegnata a guardarsi attorno, tutt’attorno a lei ci sono nuovi protagonisti nel valzer della de-globalizzazione.

SUPERATA LA CINA

“Sul filo di lana” non è certo una posizione comoda in cui stare, neanche nei modi di dire. Solo che Pechino e Washington sembrano averci fatto l’abitudine, ormai. Ai segnali distensivi di Blinken in visita in Cina, risponde Biden dando a Xi Jinping del ‘dittatore’ e sottolineando le difficoltà economiche del dragone…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.