Ecco perché PGIM Investments è ottimista sui titoli growth

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PGIM segnala quattro aree di crescita secolare in cui riscontra opportunità notevoli: intelligenza artificiale (IA), brand di consumo globali, veicoli elettrici (VE) e innovazioni nel settore della sanità

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I segnali di flessione dei prezzi al consumo hanno alimentato quest’anno un rally dei mercati finanziari dopo un pessimo 2022. Le prospettive meno preoccupanti sul carovita hanno incoraggiato le banche centrali a segnalare la conclusione dei loro cicli di rialzo dei tassi. Un contesto ora più favorevole ai titoli growth che tendono di norma a subire pressioni ribassiste in una fase inflazionistica, soprattutto quando il ritmo dei rialzi dei tassi d’interesse è elevato: la dinamica a cui va principalmente imputata la loro debole performance azionaria nel 2022.

NOTEVOLE INCERTEZZA E RISCHI DI DOWNSIDE

Il calo dell’inflazione, i segnali di rallentamento della crescita economica e la prospettiva di pausa nel ciclo di rialzi della Fed hanno propiziato un rimbalzo dei titoli growth nella prima metà del 2023, grazie anche a utili societari resilienti, moderazione dell’inflazione e forte domanda al consumo. “Sebbene permanga una notevole incertezza e i rischi di downside siano ancora elevati, nell’ultimo anno i mercati si sono riassestati su livelli interessanti, creando punti d’ingresso allettanti sul piano delle asset class, dei settori e delle regioni” fa sapere Mark Baribeau, CFA, Portfolio Manager del fondo PGIM Jennison Global Equity Opportunities

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.