I Paesi Brics tentano il rilancio con un’agenda di obiettivi ambiziosi ma poco praticabili

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Raiffeisen Capital Management dedica l’analisi sugli Emergenti del Team Cee & Global Emerging Markets al summit di fine agosto di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. Due poli a confronto guidati da USA e Cina

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Il primo semestre del 2023 ha segnato un rialzo di quasi tutti i mercati azionari proseguito a luglio. I dati sull’inflazione in calo hanno avuto peso prospettando un “atterraggio morbido” USA e con aspettative di ripresa degli utili aziendali. Intanto l’economia mondiale continua a rallentare mentre le banche centrali occidentali sono ancora impegnate contro l’inflazione. Questo mix non favorisce i settori ciclici e in generale gli asset a rischio, nonostante i movimenti ancora molto positivi. La ripresa della Cina intanto è più dolorosa che dinamica con un ulteriore indebolimento del renminbi che potrebbe avere un impatto anche su molte altre valute dei Paesi Emergenti.

SFIDA ALL’ORDINE ECONOMICO DOMINATO DA USA E OCCIDENTE

Parte da qui il consueto commento sui Mercati Emergenti a cura di Raiffeisen Capital Management il cui team Cee & Global Emerging Markets questo mese si concentra su prospettive e implicazioni del Vertice dei BRICS in programma il 22 agosto in Sud Africa. Al vertice di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica dovrebbe prendere forma la risposta all’ordine economico mondiale dominato dagli USA e dall’Occidente, nonché il risveglio del “Sud globale”, con possibili effetti di ampia portata su molti Paesi Emergenti. Ma allo stesso tempo, secondo gli esperti di Raiffeisen, ci sono anche molti punti interrogativi sull’intero concetto di BRICS…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.