Generali Investments: Bce troppo ottimista sulla crescita ma niente recessione

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Martin Wolburg, senior economist di Generali Investments, rileva il deterioramento di tutti gli indicatori di fiducia e prevede un’Eurozona in rallentamento ma non una recessione. A settembre atteso il picco dei tassi

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L’area Euro ha scongiurato i timori di un altro trimestre di stallo dell’attività economia e ha registrato un aumento sorprendentemente forte del PIL dello 0,3% nel secondo trimestre. I dati dei vari Paesi suggeriscono che il commercio estero (Francia) e la stabilizzazione dei consumi (Germania) sono stati i fattori chiave. Ma guardando al futuro appare chiaro che sia in corso un raffreddamento. All’inizio del terzo trimestre i principali indicatori di fiducia si sono deteriorati in tutti i settori. Il PMI composito di manufatturiero e servizi è sceso a 48,9, un livello coerente con la contrazione della produzione, mentre si sono indebolite anche le componenti prospettiche di varie analisi congiunturali. Sono le indicazioni di Martin Wolburg, senior economist di Generali Investments, che in un commento prevede che la seconda metà dell’anno sarà caratterizzata da un rallentamento dell’attività, ma non da una recessione, e giudica eccessivamente ottimistiche le previsioni di crescita del PIL della BCE.

REDDITI E OCCUPAZIONE PILASTRI DELLA STABILIZZAZIONE

Secondo Wolburg, un fattore chiave di stabilizzazione sarà l’ulteriore riduzione dell’inflazione, che a luglio a livello complessivo è scesa al 5,3% annuo. Il calo dei prezzi dell’energia e delle materie prime e la minore pressione dei gasdotti la porteranno sotto il 3% anno su anno entro la fine del 2023. L’esperto di Generali Investments prevede anche che il miglioramento della crescita del reddito reale e la solidità del mercato del lavoro saranno i principali pilastri di stabilizzazione, e che il picco dei tassi della BCE sarà raggiunto a settembre…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.