Borse Europee in rosso dopo prezzi alla produzione Usa, dichiarazioni membri Fed

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Il dato riaccende i timori di inflazione alimentati anche da dichiarazioni della Fed di San Francisco mentre nuovi dati rafforzano le preoccupazioni sulla Cina. Prezzo del petrolio sempre su livelli elevati, euro debole

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I principali mercati azionari del vecchio continente viaggiano in territorio negativo in chiusura di una settimana di alti e bassi . L’umore degli investitori è appesantito dal dato sui prezzi alla produzione USA in rialzo dello 0,3% sul mese a luglio, il maggior aumento da gennaio, sopra le attese, mentre il presidente della Fed di San Francisco fa sapere che la lotta all’inflazione potrebbe non essere ancora conclusa. Si aggiungono nuovi timori sulla Cina in particolare sul settore immobiliare.

In negativo in particolare i titoli del real estate, dei consumi ciclici e tecnologici, mentre le banche interrompono il rimbalzo. A Milano l’indice FTSE MIB perde terreno in linea con le altre piazze e viaggia in area 28.300 punti con DiaSorin e Stellantis tra i peggiori. In calo anche Unipol per l’impatto dei recenti eventi atmosferici sul ramo danni mentre spicca in rialzo Saipem dopo l’annuncio dell’acquisizione di nuovi contratti da Eni Congo e BP per 700 milioni di dollari. Telecom azzera i guadagni iniziali conseguiti dopo l’intesa sulla rete.

Sul mercato delle commodity il prezzo del petrolio continua a viaggiare su livelli elevati con il WTI a 83,5 dollari e il Brent a 86,8 dollari. Sul valutario l’euro fa fatica a tenere quota 1,10 contro dollaro mentre i rendimenti dei principali titoli di Stato sono in rialzo con il Bund tedesco oltre il 2,6% e il BTP italiano al 4,24%.

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.