UBS GWM: le banche Usa restano partecipazioni chiave nei portafogli obbligazionari

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Mark Haefele, Chief Investment Officer di UBS Global Wealth Management, analizza gli investimenti nei titoli bancari dopo il downgrade di Moody’s sulle banche minori USA: cautela sulle azioni, occasioni nei bond

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L’annuncio di Moody’s Investors Service di un giudizio negativo su alcune banche USA ha pesato sul sentiment del settore bancario, trascinando l’S&P 500 al ribasso, con l’indice delle banche regionali statunitensi sceso di oltre il 4%, ma ma poi ha recuperato limitando il ribasso all’1,4%. E’ probabile che il sentiment per il settore bancario resti altalenante, ma le banche statunitensi di importanza sistemica a livello globale restano partecipazioni chiave nei portafogli di obbligazioni societarie mentre, nonostante la sottoperformance, è necessario rimanere cauti sui titoli bancari e si intravedono migliori opportunità in determinate obbligazioni. E’ l’indicazione dell’analisi di Mark Haefele, Chief Investment Officer di UBS Global Wealth Management.

CAUTELA SULLE AZIONI SU UN ORIZZONTE DI 12 MESI

Secondo l’esperto di UBS Global WM, l’azione di Moody’s va vista nel contesto delle sfide già note per il settore bancario che comunque continua ad esibire un profilo finanziario generalmente solido. Per quanto riguarda la componente azionaria, UBS Global WM mantiene una visione neutrale sui titoli finanziari globali con una preferenza minore per i finanziari USA su cui mantiene una visione cauta su un orizzonte di 12 mesi, per la combinazione di più alti costi di finanziamento e di perdite crescenti sul credito che deprimono le prospettive di crescita degli utili e di redditività per il 2023–24…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.