Brics si allarga ma (per ora) nessuna minaccia all’egemonia del dollaro

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Michael Langham, Emerging markets analyst di abrdn, analizza le indicazioni emerse dall’edizione 2023 del Summit di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica che si è concluso giovedì 24 agosto a Johannesburg

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Oltre all’annuncio dell’ingresso di sei nuovi membri nel club dei Brics, arrivato dal Summit 2023, che si è concluso giovedì 24 agosto a Johannesburg, vale a dire quello di Egitto, Etiopia, Iran, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, l’incontro non ha portato a nulla in termini di politica, nonostante i propositi sui piani per una moneta comune o una potenziale alternativa agli Special Drawing Rights, i Diritti Speciali di Prelievo del Fondo Monetario Internazionale.

L’ANNUNCIO DELL’ALLARGAMENTO ERA ATTESO

Michael Langham, Emerging markets analyst di abrdn, osserva che comunque l’allargamento dei membri del gruppo, che ora comprende Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, era atteso, e ciò probabilmente rafforzerà l’importanza dell’alleanza per le discussioni geopolitiche, in particolare in Medio Oriente, da dove proviene la maggior parte dei nuovi membri e dove la Cina ha cercato di aumentare la propria influenza. Il gruppo dei Brics, secondo Langham, probabilmente utilizzerà l’allargamento anche come strumento per influenzare il dibattito politico internazionale e lo sviluppo delle istituzioni internazionali al di fuori del G7, del G20 e delle Nazioni Unite…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.