“Cina, il tifone immobiliare non lascerà solo rovine ma anche spazi di crescita”

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La Financière de l’Echiquier, nel punto della settimana del gestore Alexis Bienvenu, ipotizza il profilarsi di una nuova fase di crescita nella grande economia dopo lo sgonfiamento della bolla esplosa negli ultimi due anni

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Il tifone Saola, il più potente degli ultimi decenni abbattutosi sul delta del Fiume delle Perle che accoglie megalopoli come Hong Kong, Guangzhou e Shenzhen, non è l’unico ad aver colpito la Cina. Un altro ciclone, lo sgonfiamento della bolla immobiliare, diversamente più potente ma lento, si è riversato sul Paese negli ultimi due anni. Il Covid era riuscito a mascherare solo provvisoriamente la fragilità della dinamica immobiliare, settore che rappresenta quasi il 30% del PIL, o due terzi della ricchezza delle famiglie, attanagliato da una crisi che non fa che peggiorare. I primi allarmi sono scattati nel 2021 quando il colosso Evergrande ha iniziato a non rimborsare alcuni creditori.

IL MIGLIORAMENTO MANCATO DI INIZIO 2023

Ora si profila una nuova era in Cina? Alexis Bienvenu, gestore di La Financière de l’Echiquier, nel suo punto della settimana va alla ricerca di una risposta osservando che avremmo potuto sperare in un miglioramento all’inizio del 2023, quando il rimbalzo per la riapertura e unito a discorsi più accomodanti delle autorità in materia di affitti, aveva portato a immaginare un risanamento. Ma il crollo delle vendite e dei prezzi delle case ha acquisito maggior vigore. Le vendite nell’agosto 2023 di immobili nuovi da parte delle 100 maggiori società sono diminuite del 33,9% sull’anno, mentre con un ribasso dell’8,5% gli investimenti potrebbero sottrarre quasi un punto percentuale alla crescita del PIL…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.