Schroders vede un ottimo momento per i bond high yield e per il mercato dei prestiti a leva

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Un’analisi di Hugo Squire e Josh Panton spiega che per gli investitori nel credito è iniziata la transizione verso un nuovo regime, con le società indebitate che dirigono i flussi di cassa verso i creditori più che verso gli azionisti

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Nel 2023 c’è stata una crisi bancaria, i default sono raddoppiati rispetto ai minimi di ciclo e i tassi hanno continuato a salire. Il tutto questo avrebbe dovuto creare difficoltà agli investitori in obbligazioni e prestiti ad alto rendimento, ma l’High Yield sta vivendo un anno eccezionale, con una crescita del 6,3% negli ultimi 12 mesi in Europa, mentre i leveraged loans sono saliti del 9,75%. Il sell-off obbligazionario nel 2022 è stato brutale ed andato oltre quello che la maggior del mercato potesse prevedere, ma per gli investitori nel credito è stata una transizione verso un nuovo regime in cui i flussi di cassa delle società indebitate non vengono più indirizzati principalmente verso gli azionisti ma verso i creditori.

IL CASO DELL’ITALIANA FEDRIGONI

È quanto mette in evidenza un commento di Hugo Squire, Fixed Income Portfolio Manager, e Josh Panton, Investment Director, Fixed Income, di Schroders, che fanno il caso del produttore italiano di carta Fedrigoni, classico leveraged buyout di un’azienda di successo dalla famiglia fondatrice guidato dal private equity. Per finanziarlo, nel 2018 è stato emesso un prestito obbligazionario che pagava il 4,125% sopra l’Euribor. Con l’Euribor negativo per gran parte della durata, ciò ha significato un rendimento sotto il 4%. A fine 2022 la società è passata di nuovo di mano, ma questa volta il bond per finanziare il buyout pagava una cedola dell’11%. Stessa società, leva comparabile, ma rendimento diverso…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.