Tornano i fantasmi degli anni ’70 ma i mercati non si lasciano spaventare

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Le economie dei Paesi sviluppati sono molto più solide e il mondo degli investimenti molto più integrato e capace di reagire. Concentrarsi sui fondamentali è la ricetta migliore, a cominciare dalle trimestrali in arrivo

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Il fantasma degli anni ’70, con la Guerra Fredda combattuta ‘per procura’ dall’URSS contro l’Occidente , gli shock energetici e inflazionistici e la turbolenza politica diffusa anche da questa parte della Cortina di Ferro, sembra tornato a volteggiare sul pianeta. Ma i mercati e le economie, soprattutto nei Paesi sviluppati, reggono bene l’impatto emotivo e tirano diritto, continuando a usare la bussola dei fondamentali, che non segnalano tempesta. Questo perché, dall’inizio degli anni ’80 del secolo scorso, la popolazione globale è raddoppiata ma la ricchezza prodotta è più che quadruplicata in termini reali, trainata dall’ondata di innovazione tecnologica oltre che da Cina e tutta l’area Asia-Pacifico, con consumatori e imprese che continuano a spendere, investire, fare utili e creare ricchezza.

IL MESSAGGIO DEL CAPO DI JP MORGAN DIMON

Jamie Dimon, grande capo di JP Morgan, la banca più grande e più in salute del mondo, nel momento in cui venerdì 13 ottobre ha annunciato un aumento del 35% dell’utile nel terzo trimestre, ha anche lanciato l’avvertimento che quello attuale potrebbe essere il tempo più pericoloso che il mondo abbia visto in decenni, riferendosi in particolare alla guerra in Ucraina e all’attacco di Hamas contro Israele, che potrebbero avere gravi conseguenze sui mercati dell’energia, degli alimentari, e sulle relazioni geopolitiche, mentre gli Stati accumulano deficit mai visti in tempi di pace, che aumentano i rischi di inflazione e di tassi alti a lungo. Ma, ha aggiunto Dimon, siamo pronti ad affrontare un ampio spettro di possibili esiti, per continuare a produrre risultati per i nostri clienti a prescindere dall’ambiente che ci circonda…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.