Stellantis-Leapmotor e Leonardo-Fincantieri: dietro le quinte degli accordi

1' di lettura

Fronte compatto, strette di mano e rotta tracciata. Da Cingolani e Tavares non solo parole di cortesia, ma un’idea ben precisa di quali obiettivi si vogliono perseguire

Ricevi una notifica con le ultime notizie, i nostri articoli e altro ancora!

C’è silenzio. Uno di quei silenzi belli carichi, che anche solo deglutire farebbe crollare in mille pezzi. Un attimo che sembra sospeso, come il nostro fiato. Tutto attorno è buio, chi ci siede vicino è in trance, esattamente come noi. Se ci voltassimo ce ne accorgeremmo, ma la nostra attenzione viene vincolata di fronte a noi, portata da un fascio di luce su un palco vuoto, senza alcuna scenografia. Forse anche per questo tutti aspettano la sortita. Poi un battere di mani univoco ed echeggiante, come i cerchi di un sasso caduto in uno stagno: eccoli che entrano i protagonisti, tra gli applausi.

Il Sunday View di questa settimana porta di fronte a voi uno spettacolo particolare, non un copione come un altro: in cartello la storia e le vicende di quattro protagonisti, dei loro accordi e di un unico obiettivo. Fossimo dietro le quinte grideremmo per tre volte una parolaccia, in segno di buon auspicio, ma qui ci limitiamo ad andare in scena. Pronti? Prego, su il sipario.

ATTO I – FARE I CONTI

Partiamo dai fatti oggettivi: da una parte Stellantis acquisisce il 21% – circa – della cinese Leapmotor investendo 1,5 miliardi di euro; dall’altra Roberto Cingolani, Ad di Leonardo, parla esplicitamente di un accordo con Fincantieri. Ma perché il gruppo automobilistico europeo dovrebbe spendere così tanto in Oriente? E perché Cingolani ha parlato proprio ora di un patto simile? Molto semplice: perché conviene. A tutti e quattro…

Continua la lettura

Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.